E’ il momento di celebrare il crollo del nostrocapitalismo, basato sullo stato di polizia, sul progresso senza sostenibilità. Siamo in attesa di questa fine, il “piscio” di Dio (il virus Covid-19) è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se c’è una fine, c’è un inizio, una speranza. Questo è il concept che c’è dietro il settimo capitolo dell’avventura post-rock dei Godspeed You Black Emperor. Ritorna l’ensenble canadese con quel suo approccio sinfonico punk d’interpretare il verbo post-rock, l’unica declinazione possibile per esprimersi in una cinematica combat e di protesta. Solo così si diventa leggenda! Tutto si manifesta già nella suite iniziale A Military Alphabet (five eyes all blind)/ Job’s Lament/ First of the Last Glaciers where we break how we shine (ROCKETS FOR MARY) dove si inizia con la sospensione della tensione di una battaglia imminente, una marcia attrarveso una coltre di trasmissioni radio ad onde corte che dirada in una danza per archi di bellezza quasi bucolica. La narrazione dei giorni della resistenza, della battaglia prosegue con la breve traccia Fire at Static Valley, dove un mood elegiaco domina sotto il passo pesante della distruzione. Si respira l’epicità di Tolkien accanto all’apocalisse di Carpenter in una climax morriconiana. Nel fruscio di sopravvissute remote onde radio prende piede la seconda suite del disco. In GOVERNMENT CAME/ Cliffs Gaze / cliffs’ gaze at empty waters’ rise / ASHES TO SEA or NEARER TO THEE sgorga tutta l’anima punk dei Godspeed You Black Emperor, ci sono quei droni in sospensione, sinuosi tra violini morenti, preparatori di sfuriate chitarriste, di ascese prog verso il trionfo del bene verso il male. Uno dei momenti più mistici ed emozionali della discografia del combo canadese. Con il quarto breve movimento OUR SIDE HAS TO WIN (for D.H.) c’è l’incatevole coro di violini di Sophie Trudeau che auspica la vittoria della speranza, un mood romantico che può solo commuovere. E’ uscita tanta musica durante questo ultimo anno pandemico, ma quella che più legge i nostri animi, la nostra voglia di cambiamento, la nostra attesa di rinascita è senza dubbio interpretata da questo disco dei Godspeed You Black Emperor. Riescono a dare suono al silenzio indiavolato che ci portiamo dentro. Una musica che varca i confini di genere, che mescola musica classica e rock in nome dell’emozione. Si può essere rivoluzionari anche con un violino ed una chitarra. Musica per elevarsi.
Credits
Label: Constellation – 2021
Label: Efrim Menuck (chitarra) – Mike Moya (chitarra) – Mauro Pezzente (basso) – Thierry Amar (basso) – David Bryant (chitarra) – Aidan Girt (batteria) – Bruce Cawdron (batteria) – Sophie Trudeau (violino) – Karl Lemieux (proiezioni).
Tracklist:
01. Military Alphabet (five eyes all blind) (4521.0kHz 6730.0kHz 4109.09kHz)
02. Job’s Lament
03. First of the Last Glaciers
04. where we break how we shine (ROCKETS FOR MARY)
05. Fire at Static Valley
06. “GOVERNMENT CAME” (9980.0kHz 3617.1kHz 4521.0 kHz)
07. Cliffs Gaze / cliffs’ gaze at empty waters’ rise / ASHES TO SEA or NEARER TO THEE
08. OUR SIDE HAS TO WIN (for D.H.)
Link: Sito Uffciale.