Alla fine dell’estinzione dell’Uomo Occidentale sopravviveranno solo gli insetti, gli unici immuni diffusori di questo virus anti-onnipotenza umana. In quel momento avremmo raggiunto il vero Insect reset. Saremo pronti per una nuova metamorfosi e forse ci libereremo di tutte le nostre “pietre miliari” di sovrastrutture socio-politiche ed economiche. E’ certo che i Bachi da Pietra ci sbattono sotto al naso tutto il Fumo della nostra merda che abbiamo accumulato in questi decenni di strafottenza. Un’analisi cinica e spietata della nostra strana “razza”. Brani come Di che razza siamo noi, Umani o quasi, Pesce veloce del Baltico e Meriterete scorrono in schemi rock tirati a lucido con un uso feroce e arguto di incisi pop, e riverniciati a tratti e a dovere con accenti elettronici, cinematici alla John Carpenter. Ancora una volta Giovanni Succi e Bruno Dorella riescono a sorprenderci. Con l’aggiunta del terzo neo-baco Marcello Batelli (Non Voglio Che Clara, Il Teatro Degli Orrori) declinano il verbo rock come solo loro sanno fare. Lo fanno risorgere ancora una volta, spostano ancora più in là la pietra del suo sepolcro, contro i suoi fedeli reazionari-conservatori. L’impresa si compie nel pieno rispetto del suo DNA che è la sperimentazione. Ironicamente come contrapposizione al precedente “rumoroso e pesante” Necroide, sperimentare fa rima con “più commerciale e più easy”, ricalcando i passi del quarto capitolo Quarzo. Attenzione non è una bestemmia l’attitudine più melodica dei brani di Reset. Dietro c’è il trucco sapiente e spietato, quel modo unico di fondere vis cantautorale alla Tom Waits e Mark Lanegan con chitarre taglienti e sghembe in bilico tra il metal, il noise ed il blues. I Bachi da Pietra sono ancora una certezza per la scena del rock alternativo italico. Indecifrabili. Il settimo disco dei Bachi è ipnotico, immenso, da ascoltare tutto d’un fiato, un’apnea noir rock per infedeli.
Vecchia carne da macello
Lo vedi questo spettro nello specchio?
Hai dato tutto?
È andato perso
Comincia adesso
Comincia adesso
Avanti, vecchio
Che ora viene il peggio
Credits
Label: Garrincha – 2021
Line-up: Giovanni Succi (voce, chitarra) – Bruno Dorella(batteria) – Marcello Batelli(basso e synth)
Tracklist:
1. Di che razza siamo noi
2. Umani o quasi
3. Bestemmio l’universo
4. Pesce veloce del Baltico
5. Fumo
6. Meriterete
7. Insect reset
8. Il rock è morto
9. Comincia adesso
10. Ciao Pubblico
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