ANEMA LESA, il nuovo disco di Guido Maria Grillo, da venerdì 20 maggio.
La parentela col “principe” Totò, la canzone d’autore contemporanea che incontra la tradizione, Murolo, l’elettronica e il Mediterraneo.
ANEMA LESA è il titolo del nuovo lavoro, un Ep composto da 5 canzoni, pubblicato dall’etichetta Private Stanze, distribuito da Audioglobe, dal 20 maggio su tutte le piattaforme di streaming e download.
Il singolo che lo ha anticipato, Nennella, è stato inserito tra le migliori uscite di aprile da autorevoli siti.
Con la pubblicazione di ANEMA (marzo 2021), Guido Maria Grillo si è ritagliato uno spazio proprio nella scena musicale italiana, proponendo una canzone d’autore decisamente attuale, in cui l’ispirazione della canzone napoletana classica e le melodie del Mediterraneo sono proiettate nella contemporaneità con audacia e originalità: una proposta senza omologhi, in Italia, non riducibile ad alcun regionalismo, decisamente universale e con un carattere potenzialmente internazionale.
Contaminazione tra tradizione e contemporaneità, sprazzi di elettronica, con influenze mediorientali ed echi arabeggianti, tipici delle musiche del Mediterraneo, questa è, in sintesi, la sua musica.
A stuzzicare la curiosità, la parentela con Antonio De Curtis, prozio della madre.
Il disco
ANEMA LESA è un disco in cui la coscienza individuale esplode e diventa coscienza collettiva. E’ il racconto dell’esistenza di un solo Uomo ed, insieme, di un’Umanità intera che soffre, lotta, Resiste, si oppone alle ingiustizie e alle ipocrisie del mondo (“…Se la Bellezza non vale più niente / chi ci salverà per sempre?”). Un disco che da voce alla sensazione claustrofobica di non essere ascoltati e compresi, sempre più diffusa tra le classi sociali e le generazioni vulnerabili di questo tempo, ammutolite da spietate logiche economiche e di potere. E’ un disco che da voce al coraggio e alla disperazione dinanzi all’illusione, alla violenza e alle infezioni del mondo, dunque ai più deboli, alle minoranze, a chi lotta per rivendicare i propri diritti. Un’opera che racconta i più profondi sentimenti umani con pathos e senza alcun filtro, qualità che la pone fuori da questo tempo, in cui ogni espressione è edulcorata o mitigata per non turbare o scandalizzare, come se il puro sentire dell’Uomo fosse pericolo o imbarazzo. Un disco viscerale, lontano dagli stereotipi e dal politicamente corretto, che racconta di un’anima universale lesa ma non sconfitta.
Dal punto di vista stilistico, percorre la strada segnata dalla precedente pubblicazione (la scelta del titolo suggerisce la continuità), caratterizzata da una incessante ricerca sonora e dalle suggestioni armoniche e melodiche delle musiche del Sud, su una fitta trama elettronica ed acustica.