St. Vincent annuncia un nuovo album, All born screaming, in uscita il 26 aprile.
Appena il primo febbraio postava una immagine del suo nome d’arte col commento “nothing is coming“, un indizio ironico che bastava già a pungolare la curiosità dei fan, ed ecco che Anne Clark prende letteralmente fuoco nel video del primo singolo Broken man, diretto da Alex Da Corte, che la vede sola in campo nero in una lotta selvaggia contro fiamme che la divorano costringendola a urla disperate:
You built my tower to tear it down.
And how could you see me now?
If I stopped cracking up myself
Non è un caso che un paio di giorni prima dell’uscita del video St. Vincent abbia rispolverato sui social il video della cover di Kerosene dei Big Black di Steve Albini eseguita nel 2011 alla Bowery Ballroom di New York, dichiarando implicitamente un ritorno a quella furiosa energia punk di distorsioni ipersature, ottenute, come ha spiegato lei stessa, in Broken man sovrapponendo i riff di due chitarre e con un gran lavoro di produzione, curata per la prima volta dalla sola Clark anche per il resto dell’album in arrivo.
A proposito del precedente Daddy’s Home, St. Vincent ha dichiarato di aver bisogno di diventare la musica amata dal padre nella speranza di guarire, oggi invece la prospettiva è molto diversa e dice senza mezzi termini: “I want to fuck people up“. Una scossa violenta, ma non è una deriva nichilista, perché “se nasci urlando è un ottimo segno”, dice Clark, “significa che stai respirando. Sei vivo. Mio Dio. È gioioso. E poi è anche una protesta. Siamo tutti nati per protesta in un certo modo. È terrificante essere vivi, è estatico essere vivi. È tutto.“
Siamo vivi e pronti a bruciare!