Succede che trascorrono 25 anni in un soffio e ti ritrovi a fare i conti con quel fottuto tempo bastardo che è passato inesorabilmente, lasciandoti dietro nostalgia in canzoni: per la gioventù passata di Glasgow come in Bus; per quei momenti di gioia irripetibili di un matrimonio naufragato come in Live It All Again; per la perdita prematura a causa del cancro di un caro amico Ringan Ledwidge come in Alive; per il cameratismo di un vecchio bar di New York City Black and White ormai chiuso come in Raze the Bar. Il momento di riflessione diventa più oscuro quando si sofferma sul contrasto tra ricchi e poveri nel centro di Los Angeles, dove Fran Healy ha notato una Lamborghini giallo brillante che passava davanti a un accampamento di senzatetto. Nel luccichio degli sfarzosi gioielli del padrone di quella Lamborghini è nata la splendida indiavolata hip-hop title-track del decimo album in studio dei Travis. In questo ultimo disco L.A. Times ritroviamo i Travis più intimi dai tempi di The Man Who. La produzione di Tony Hoffer (Belle and Sebastian/The Kooks) ha esploso le intuizioni armoniche della band scozzese. C’è quel suono identitario dei Travis a base di uncini melodici acustici sullo sfondo di una voce falsetto di Fran Healy, seconda solo a quella di Bono Vox. In Raze the Bar ai cori ci sono Brandon Flowers dei Killers e Chris Martin dei Coldplay. Quest’ultimo ha accreditato i Travis come “la band che ha inventato la mia band e altre” ed ha proprio ragione il brit-pop creato dai Travis ventincinque anni fa è riuscito solo a loro. Gran bel ritorno di una band che sinceramente sentivamo la mancanza in questi tempi di freddezza digitale.
Credits
Label: BMG – 2024
Line-up: Fran Healy – Andy Dunlop – Dougie Payne – Neil Primrose
Tracklist:
1. Bus
2. Raze the Bar
3. Live It All Again
4. Gaslight
5. Alive
6. Home
7. I Hope That You Spontaneously Combust
8. Naked in New York City
9. The River
10.L.A. Times
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