Un amore in forma di note ha dato vita ad un corpo di gesti per raccontare ed incarnare in una musica la bellezza di Tina Modotti, quella del suo volto e quella disvelata dal suo sguardo… quella colta dagli occhi di Weston, dalla grafia della luce, dai sali, dall’argento. La complessità di quest’anima innamorata, amata amante che coi raggi del sole ha trasformato in poesia le corolle delle calle e gli afflati rivoluzionari, è stata de-scritta attraverso una suite, attraverso nove movimenti che ghermiscono con i sapori aspri e le sinuosità di un jazz animato dalla passione.
In nove tempi vengono ripercorsi i luoghi e le visioni di una donna-musa, si sfiora ciò che le ha donato palpiti, si assapora e partecipa al fermento di chi si è congiunto ai sogni, alle idee, alla carne.
Seguendo i volteggi del sassofono e le pulsazioni del contrabbasso ci si lascia accarezzare da levigate trasparenze vitree, da brezze gravide di passi e profumi. Tra le percussioni e le seduzioni della tromba si ritrovano simboli composti per pronunciare senza voce pensieri e meraviglia. I fiati consegnano alle bocche l’aria, densa di calore o nebbia, delle terre vissute da una sensibilità che ha camminato portando con sé il potere eversivo della bellezza.
Un jazz che si nutre di sperimentazioni e contaminazioni richiama e reclama gusti folk capaci di parlare dei colori e delle ribellioni del Messico degli anni ‘20, di canti e danze friulane, plasma così un’affascinante suite. Ammaliati dal suo fluire incantevole, nella mente fioriscono immagini e si è presi dalla sensazione che le composizioni di luci si siano fatte composizioni di respiri.
Francesco Bearzatti, insieme a Giovanni Falzone, Danilo Gallo e Zeno de Rossi, consuma in nove tempi, oltre il tempo, un legame con Tina Modotti che si origina nella condivisione di un’origine, questa si lascia sentire in Mandi Friul offrendo il sapore della terra che nutre il volo. Nove tempi, oltre il tempo, per viaggiare in e verso una vita, con i suoi splendori e i suoi misteri, verso e dentro la sacralità di un vissuto dedicato e dedito all’amore. L’inizio di questo cammino possiede la pienezza della partenza, del primo passo che ha già in sé la via… si leva mosso e sostenuto dalla speranza, dal desiderio, dall’impeto sovversivo, custodisce in sé rivolte ed evasioni, slanci ed aneliti, serbando nelle proprie profondità la dolcezza del ricordo e il sogno dei ritorni.
La morbidezza delle curve d’ottone è spezzata dal fiato, dal respiro che si fa canto muto e struggente, se ne seguono le danze, i voli e le vertigini trovandovi le fughe dei fili elettrici, tagli nel corpo del cielo, la ruvidità delle lame e la tenerezza dei petali di rosa.
Alcune delle prime immagini plasmate dalla Modotti donavano, secondo Alvàrez Bravo, una “impressione di cristallo”… erano immagini che nascevano da sperimentazioni e doppie esposizioni…quell’impressione di cristallo che porta in sé le tracce della ricerca e la bellezza della contaminazione risuona insieme alla solidità delle mani, alla matericità della luce, al corpo di certe ombre, riecheggia facendosi suono, fremito che percorre nove movimenti nel loro fondersi in un unicum che è un atto d’amore e memoria che onora “una donna le cui avventure, gioie, dolori e passioni meritano di essere sognati, raccontati e tramandati” (Francesco Bearzatti).
Credits
Label: Parco della Musica Records – 2008
Line-up: Francesco Bearzatti (sax e clarinetto) – Giovanni Falzone (tromba e “human effects”) – Danilo Gallo (contrabbasso, basso acustico) – Zeno de Rossi (batteria e percussioni); Tutti i brani sono composti ed arrangiati da Francesco Bearzatti e registrati dal vivo
Tracklist:
- Mandi Friul
- America!
- Why?
- México
- Missions
- Russia
- Guerra Civil
- Back To México
- Hermana No Duermes
Links:Sito Ufficiale,MySpace
sentieri di mattonelle colorate scolpiti nel jazz… grazie Vale:)