Giunge al quarto album la band scandinava, presentandosi con un disco che nasce dalle ceneri di un amore. Come in una sorta di rito catartico, Gustaf Kjellvander riversa nell’album le conseguenze della rottura con la fidanzata che aveva seguito a Londra. Dopo essere stato lasciato, insomma, decide di superare il trauma ritornando in terra svedese e scrivendoci su un disco.
Ne emerge un lavoro decisamente ispirato, di grande (quasi troppa?) omogeneità melodica e di atmosfere, che non tradisce l’impronta della band pur con lo sguardo rivolto oltremare, a quella terra inglese che ha fatto da scenario alla storia. La tristezza si snoda attraverso i brani, riuscendo però ad evitare l’effetto contagio sull’ascoltatore. Si sporca di rock questo album dalle tinte morbide, in cui il vocione di Gustaf dipinge il proprio dolore in brani pop delicati ed eleganti.
Un disco che non sconvolge, certamente, ma che scorre piacevolmente dal primo all’ultimo brano, con momenti di particolare intensità. For those who dream with open eyes, Dolophine smile, London, my town… la malinconia si veste di leggerezza.
Credits
Label: Adrian Recordings – 2010
Line-up: Gustaf Kjellvander (vocals, guitars) – Dan Englund (guitar, vibraphone, accordion,vocals, piano, chamberlain, mellotron) – Joachim “Joe the Mechanic” Leksell (bass, vocals, blue overalls) – Fabian Ris Lundblad (drums, percussion and backing vocals) – Mathias Oldén (production, harmony vocalist)
Tracklist:
- Friday On My Knees
- For Those Who Dream With Open Eyes
- The Teenage Order
- Lovesick
- Dolophine Smile
- Blue Perfume
- Looking For Your Love
- I’m Sorry
- London, My Town
- You Knew I Was Trouble From The Start
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