I 2Pigeons sono una delle realtà più interessanti nate sul suolo italiano. Avendo entrambi, Kole Laca (Pigeon1) e Chiara Castello (Pigeon2), origini rispettivamente albanese e americana, in Italia si sono incontrati musicalmente ed umanamente. Pluripremiati come rivelazione dello scorso anno, i 2Pigeons con il loro ultimo Land continuano a stupire il pubblico e la critica. Incontriamo loro nuovamente su queste pagine virtuali a distanza di quasi un anno: tempo di bilanci, tempo di nuove sfide. I 2Pigeons ci regalano in esclusiva il loro ultimo video live, The River. Con i “due piccioni” parliamo della fortissima commistione delle arti visuali con la loro musica e degli obiettivi futuri di un duo davvero unico e meritevole di tutte le attenzioni.
Land, è uscito a Gennaio 2010 e l’ultima nostra chiacchierata risale ai tempi del M.E.I. dello scorso anno. In questo periodo siete stati impegnati su più fronti: esibizioni live in giro per la penisola, produzione di due video, lavoro su nuovi brani. Non riuscite proprio a stare fermi… Chiara Pigeon2: Direi che non ci possiamo lamentare…per una band che si è formata due anni fa mi sembra un buon ritmo! In realtà credo che sia perché ci piace molto sia suonare dal vivo, (grazie alla nostra etichetta/ag.booking che non ci ha fatto mancare date quest’anno), sia continuare a ricevere e a lavorare su nuovi stimoli!
Open Doors è stato il primo brano che ha trovato la realizzazione di un video vero e proprio. Parliamo di un videoclip davvero particolare, realizzato con differenti tecniche: stop motion, fotografia, disegno. A chi va il merito della vincente idea di fondo, che tra l’altro vi vede anche attori protagonisti? Kole Pigeon1: La produzione del video ha avuto due fasi. La prima è stata mentre registravamo l’album. Ci trovavamo nel Salento, all’Ovile di Michele Sambin, e c’era questo armadio con due portoni al posto delle ante. E’ stata idea di Claudia Fabris fare delle sequenze rapide di foto con noi due che entriamo ed usciamo dalle porte con addosso oggetti sempre diversi, il che ci ha dato lo spunto anche per il brano stesso. Una volta a Milano, Chiara Feriani ha avuto l’intuizione di vestirci con i disegni e di aggiungere le scritte. Questa è stata la fase più lunga perché richiedeva che i fotogrammi fossero disegnati uno ad uno! Ma possiamo dire che ne è valsa la pena. Con questo video partecipiamo a Protoclip (www.protoclip.com), un concorso per videoclip indipendenti tra i più importanti in Europa, dove la qualità dei video è decisamente altissima. Vedremo come andrà a finire.
Per voi è stata un’esperienza nuova, che sicuramente vi avrà anche divertito. C’è qualche aneddoto divertente da raccontarci riguardo alla registrazione del video Kole Pigeon1: C’è già nel video l’aneddoto! Il mio nudo integrale! Infatti dopo essermi visto ho deciso di mandare il mio CV a Rocco Siffredi. Sono stato chiamato per un paio di casting. E’ andata molto bene però gli è toccato usare lo stesso gli effetti speciali, e non per aggiungere vestiti!
I 2Pigeons sono da sempre stati attenti alla dimensione “visuale” della propria musica. Le vostre performance sono dinamiche ed in un qualche modo teatrali; il packaging del vostro primo ep era un piccolo sorprendente capolavoro cartotecnico, ed ora il videoclip, complesso ed accattivante. C’è una certa voglia in voi di spaziare nei più svariati campi artistici, o sbaglio? E’ la ricerca di una performance completa? Kole Pigeon1: Più che di “voglia” si potrebbe parlare di “piacere”. Vorremmo essere come la bottega di un artigiano. Le atmosfere piene di fascino che puoi trovare nelle botteghe sono imprescindibili dal lavoro che in esse si svolge. Così possiamo immaginare la musica come “il lavoro” e video, cd e performance come “la bottega”.
A chiudere il cerchio c’è la realizzazione del video di The River. Questo non è altro che una registrazione live di una vostra esibizione all’Unwound di Padova, ma con un valore aggiunto: il live visual di Michele Sambin. Era un esperimento o qualcosa che avevate già fatto in passato? Kole Pigeon1: Partiamo dalla descrizione. Mentre noi suoniamo Michele Sambin disegna in tempo reale facendosi ispirare dalla musica e cercando di interagire con essa e con noi. La proiezione infatti non funge da “fondale animato” ma da ambiente dentro il quale agiscono i musicisti. Questo effetto si ottiene puntando semplicemente il proiettore su di noi e non dietro o sopra di noi. Per disegnare Michele usa Photoshop ed una tavola grafica. Quello che disegna è proiettato in tempo reale, errori compresi. Non si può più definire oramai un esperimento. Michele usa questa tecnica da molti anni sia negli spettacoli del Tamteatromusica, dove i disegni hanno un rigore ed una drammaturgia precisa, sia in svariate performance di diversi musicisti dove tutto è molto più libero ed improvvisato.
Sarà banale a dirsi ma la musica elettronica e video-art vanno fortemente d’accordo e di esempi ce ne sarebbero tantissimi sia in ambito europeo quanto in quello internazionale. Continuerete questa ricerca facendola diventare parte integrante ed indispensabile dei vostri live, o la musica dei 2Pigeons preferisce camminare sulle proprie gambe ed essere solo talvolta impreziosita da queste collaborazioni? Chiara Pigeon2: La parte visiva si intreccia in tempo reale con i suoni e i nostri movimenti rendendo la performance più completa ed interessante. Diventa un viaggio i cui paesaggi sono ogni volta diversi a seconda delle emozioni di quel momento. Sicuramente continueremo la ricerca, ci piace molto, ma la forma e il tipo di performance che diventerà ancora non lo sappiamo.
Queste collaborazioni svolgono poi anche un altro importante ruolo: offrire una visione “altra” alla vostra musica. Quanto è importante per un musicista essere stimolato da fattori e punti di vista esterni? Chiara Pigeon2: Credo che il confronto sia fondamentale. Quando scrivi, canti o fai qualsiasi cosa ti trovi sempre solo nel tuo punto di vista; credo che sia molto interessante scoprire come quello che senti possa essere percepito diversamente dagli altri. Le sfumature cambiano e ti ritornano come stimolo ed emozioni nuove. Credo che questo sia lo strumento fondamentale per la crescita musicale e personale di ognuno.
Il concetto di “esterno” lo si può estendere anche alla geografia: la vostra musica ha le carte in regola per farsi ben accettare anche fuori dal confine nazionale. Avete progetti in merito e qualche aspettativa? Chiara Pigeon2: Siamo consapevoli che la musica che facciamo, il genere, (o meglio ancora il non-genere) anche solo perché cantato in inglese, troverebbe sicuramente un più ampio respiro all’estero. Uno dei prossimi obiettivi è quello di mettere piede fuori dall’Italia e confrontarci con un nuovo pubblico e così…avere ancora stimoli nuovi!
State già lavorando a nuovi brani: ci saranno sorprese? I 2Pigeons hanno definitivamente trovato la propria identità o continueranno a giocare a cambiare pelle? Chiara Pigeon2: Per ora stiamo buttando giù delle idee senza darci troppi paletti, poi in un secondo momento vedremo che forma dargli. Una cosa sola è sicura per ora: la pelle e l’identità saranno sempre la nostra…italoamericanlbanese! Chiaro no?!