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Samba e new wave un cocktail da sballo: intervista ai Trabant

tr1Vengono da Trieste ma sembrano vivere in un quartiere periferico di Londra, abitato interamente da una comunità brasiliana. I Trabant non sbagliano il secondo album omonimo, avvolgendo l’ascoltatore in una spirale ritmica che non lascia scampo. Hanno bene in mente cosa significhi scrivere una canzone che trascini live il pubblico.  Sono la risposta italiana agli LCD Soundsystem. Hanno una grande attitudine e non sono per nulla derivativi, la commistione ritmico-istintiva è il loro paradigma. Si può danzare suonando rock. LostHighways incontra I Trabant per la seconda volta negli ultimi tre anni perché è impossibile non dargli attenzione nella scena underground italiana del 2010.

Come è nata l’idea di bagnare la sabbia di Rio deiJaneiro con le acque del Tamigi, miscelare movenze Samba con attitudine elettro-funk ai limiti della new-wave? La trovo una scelta di stile originalissima…
Grazie mille! Tuutto è nato come praticamente sempre succede in casa Trabant: per caso. Era un periodo in cui ascoltavamo un sacco di cose diverse e ciò non ha mancato di presentarsi in sala prove, dove sono nati e si sono sviluppati i brani del secondo disco. Amiamo la musica in tutte le sue diramazioni (quasi tutte!) ed è per noi naturale mescolare influenze diverse, distanti.

Come è nata Ah! Oh! Afiocionados e di cosa parla?
E’ nata dal giro di basso mandato in loop, a cui abbiamo poi aggiunto le varie linee melodiche/armoniche. Il tutto suonava abbastanza giocherelloso e pertanto abbiamo deciso di limitare il testo del brano ad una sorta di filastrocca, che riprende in parte un discorso inanellatoci da un tipo tra l’ubriaco ed il polemico dopo un concerto fatto a Torino… una sorta di attenta analisi di alcuni aspetti della band che altro non dimostrava se non che la suddetta analisi fosse alquanto superficiale…

In So proud sembra riaffiorare uno spirito più rock rispetto al vostro album d’esordio…
Vero, ma si tratta meramente di spirito. In realtà il pezzo è uno di quelli che ha avuto una gestazione tra le meno spontanee all’interno del nuovo lavoro. Ovviamente non si tratta di un pezzo realizzato a tavolino. Nei trabant “gestazione meno spontanea” è da tradursi come “lo abbiamo risuonato a ripetizione mille volte”. Se pensi che si tratta del pezzo dalla segnatura più complessa tra quelli che abbiamo realizzato.

tr2Possiamo dire che questo secondo disco traccia una vostra identità sonora per il futuro?
Non siamo così bravi a focalizzare il futuro. Non amiamo le band che si ripetono o che fanno esattamente quello che ti aspetteresti che facciano. Non sappiamo come, quando e perchè ci sarà il terzo disco dei Trabant.

Ai vostri live penso ci sia molta energia, che atmosfera si respira ai vostri concerti?
La situazione live è solitamente molto trascinante, coinvolta, divertente. In effetti il live è il momento in cui l’attitudine dei Trabant regala probabilmente il suo maggiore impatto. Siamo un gruppo a cui piace improvvisare, giocare con stili e registri diversi, per cui parecchie volte ci capita di partire a suonare dal vivo un nostro pezzo per poi farci trascinare in territori completamente opposti, magari attaccando e re-interpretando sul momento riff di canzoni come La la land di Green Velvet o Billie Jean addirittura… insomma nei live ci piace giocare e divertirci.

I Trabant riescono ad esportarsi all’estero? Avete intenzione di girare per l’Europa? Mi permetto questa domanda perché avete tutte le carte in regola per farlo?
Grazie e comunque hai ragione: dovremmo farlo, anche se non è semplice, è come ripartire ogni volta da zero. E considera che partire da Trieste alla “conquista dell’Italia” non è stato molto diverso… Non stiamo ancora investendo molto sull’oltreconfine, se ci sarà la possibilità di fare qualcosa in giro per l’Europa non ci tireremo certo indietro.

Tra MGMT e LCD Soundsytem chi preferite?
MGMT, il songwriting ci piace. Lcd ha una carriera più corposa e nel complesso ci piace di più. Con gli Lcd ci troviamo in perfetta sintonia soprattutto per l’attitudine estremamente ritmica di ogni elemento usato nei pezzi. Comunque se la domanda è se preferiamo l’aspetto melodico o quello ritmico forse la cosa giusta per fare un bel pezzo sta come sempre nel mezzo, ma a quel punto per Trabant la domanda suonerebbe più simile a: chi preferite tra Cure e Funkadelic?

Conoscete i Drink to me? E’ una band di Torino che sembra cavalcare in contemporanea a voi quest’attitudine new-wave sporcata di ritmi funk-samba…
No, non li conosciamo! Ma ora li cerchiamo su MySpace perchè la cosa ci sembra molto interessante!

tr3Vi piacerebbe collaborare con un gruppo straniero? In caso affermativo chi sarebbe?
Chiaramente un desiderio simile c’è da parte di tutti, basta considerare il fatto che ascoltiamo quasi esclusivamente musica straniera… ma nella band ognuno lo farebbe con una formazione diversa. (Gio) A titolo personale suonerei molto volentieri in una band con Stephen O’Malley, John Zorn e Sakamoto, ma poi avrei dei sacrosanti complessi di inferiorità e non suonerei una nota.
(Jack) Se la mettiamo così io allora chiamerei Keith Emerson come tastierista (sempre se gli passa l’artrite!). Scherzi a parte, ci vengono in mente solo nomi troppo grossi! Più a portata di mano… butto lì gli Holloys, che abbiamo conosciuto e visto più volte al Tetris di Trieste..

Come è nata l’artwork del CD? Mitico trasferello…
E’ nata da un mega brain storming una sera in pizzeria! Volevamo qualcosa che ci rispecchiasse da tutti i punti di vista!

Sofa – Preview

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