Una stanza vuota. C’è posto per un piano, una sedia, un registratore, un’anima. Quiete imperturbabile. Un rumore di sottofondo di un nastro che gira, poi una voce in tutta la sua nudità risonante che veste l’atmosfera cristallina tratteggiando i contorni di un silenzio assoluto che, progressivamente, diventa musica. Il rumore del legno di un pianoforte che si apre, un accordo limpido risuona in tutta la stanza a infrangere il momento di rivelazione, ad accarezzarne la nudità, ad accompagnarne l’intimità. Il mormorio di una sedia che scricchiola al crescere dell’intensità emozionale, quasi come se il corpo reagisse spontaneamente ai moti dell’animo, alle immagini disegnate tramite le parole. Come se la musica ed il suo suono potessero ristorare uno spirito ai margini che guarda dentro se stesso (Sideline). Il piano che poi compare in primo piano prodigandosi in una ballata solitaria che la voce prende per mano soltanto a metà strada, aumentandone a dismisura la potenzialità e l’immediatezza melodica (Human Eyeballs On Toast), la chitarra acustica che scorre fluente e leggiadra tra i polpastrelli e le unghie in un fingerpicking che possiede una potenza armonica semplice e impressionante e che poi si trasforma in sostrato per una voce che non recita, non parla, non racconta, ma si confessa, dal profondo (Guilt’s Tune). Quello di Peter Broderick è un minimalismo dalla bellezza integra e sconvolgente, candido come la neve, intimo come la notte, soave come l’inverno. E non fa differenza se il talentuoso e giovanissimo polistrumentista americano (già membro degli Efterklang nonché collaboratore, tra gli altri, di M.Ward, Zoey Deschanel, Laura Gibson, Dolorean), decida di dare la parola soltanto al piano (When I’m Out), scelga di abbandonarsi al canto su un tappeto di note tremolanti (With a Key), voglia recitare o suonare la chitarra, quel che ne emerge è sempre l’incredibile sensibilità, il gusto per la melodia dei compositori classici e una maturità nell’assemblare musica e testi che sembra ormai del tutto raggiunta, a soli ventitrè anni. Così, nella scarsa mezz’ora di How They Are l’eclettico musicista di adozione europea trova anche il modo di incantare (Pulling the Rain) e di commuovere come il più emotivo dei cantautori (Hello to Nils). La sua musica ha l’umore di chi viaggia e osserva, anche solo col pensiero, soprattutto dentro di sé.
Credits
Label: Bella Union – 2010
Line-up: Peter Broderick
Tracklist:
- Sideline
- Human Eyeballs On Toast
- Guilt’s Tune
- When I’m Out
- With A Key
- Pulling The Rain
- Hello To Nils
Links:Sito Ufficiale,MySpace