Home / Editoriali / Bisogna cambiare, sempre: John De Leo @ Fnac Di Napoli 08/03/08

Bisogna cambiare, sempre: John De Leo @ Fnac Di Napoli 08/03/08

Quando si dice “breve ma intenso”. Se dovessi utilizzare un termine per definire lo showcase dell’ex cantante dei Quintorigo alla FNAC di Napoli, sceglierei “concentrato”:in uno spazio ristretto ma fortunatamente non troppo affollato, John De Leo ci regala cinque pezzi del suo primo album solista, Vago svanendo, cantando per poco meno di un’ora accompagnato alla chitarra da Fabrizio Tarroni, presentato al pubblico come “la sua orchestra”. L’intesa tra i due è perfetta, basta loro una sola occhiata per capirsi al volo, e già dal primo brano ti rendi conto che sarebbe molto difficile per chiunque altro stare dietro a uno come John, ma il duo è insieme da ben vent’anni e la sintonia si percepisce.

E’ bello notare questi dettagli, grazie alla situazione nella quale ci troviamo, molto intima: i musicisti non sono su un palco inaccessibile ma proprio lì a due passi da te; ed è straordinario come un piccolo uomo, e parliamo solo di statura fisica, cominci a cantare e riempia tutto lo spazio, con una presenza scenica invidiabile che ti cattura: quando tutto finisce stenti a riprenderti, come dopo la visione di certi film in cui ti immergi e che non riesci ad abbandonare per tornare alla vita. La voce di De Leo è un incanto, una magia imprevedibile, per gli effetti che riesce a sortire, per i percorsi in cui si inerpica, e tutto questo con una naturalezza che lascia sconcertati, ma non è puro virtuosismo che renderebbe il suo approccio freddo e puramente tecnico, come lui stesso ci confida. Sì, perché alla fine dello show De Leo si fa avvicinare senza problemi, anzi è lui stesso a venirti incontro, con un fare un po’ timido e un po’ irriverente, tenendo gli occhi bassi ma anche prendendoti amichevolmente in giro, e risponde alle domande dei presenti che quasi lo accerchiano, sottoscritta compresa: “no, non ho studiato, cioè sì, ma in nessuna scuola, da solo” (e qui la mandibola casca inevitabilmente a terra); “quanto mi ispiro a Demetrio Stratos? Boh, non molto, io cantavo e qualcuno mi ha fatto notare la somiglianza, così sono andato ad ascoltarlo”; “non mi interessa la voce, anzi sì, ma non come tecnica fine a se stessa, ciò che conta è la composizione”. Non dimentichiamoci infatti che John De Leo è un compositore, e la voce il suo strumento, uno strumento che sa suonare in un modo decisamente unico e originale, aperto alle sperimentazioni… e lui stesso, non puoi fare a meno di notarlo, è uno curioso, che gioca con le cose, per trovare soluzioni sempre nuove, capace di cavare suoni spettacolari anche da giocattolini di plastica colorati rosa schocking. Hai davvero la sensazione che la sua ricerca non si fermi di fronte a niente.
Prima di congedarsi, non a caso, accoglie ancora una domanda: “il prossimo lavoro sarà diverso?” e lui risponde: “certo, è ovvio. Bisogna cambiare, sempre”.
Sono convinta di essere stata al cospetto di un Artista. (Lost Gallery)

Ti potrebbe interessare...

Nick Cave @ Assago Forum - Photo Steve Parke

Nick Cave @ Unipol Forum Assago (MI) – 20 ottobre 2024

L’impatto visivo dell’entrata in scena di Nick Cave e dei poderosi Bad Seeds nello spazio …

Leave a Reply