Sensualità da vendere. Al centro di una stanza una voce che sussurra cerchi di piacere. La notte passa in punta di piedi di una chitarra che fa lo sgambetto ai sogni di ieri. Credere alla diffrazione sonora dei Baby Blue è come credere ad un bicchiere di alcol che illumina la nostra anima sconfitta. We don’t know è il secondo album dei Baby Blue che avevano già impressionato le orecchie di stampa e pubblico con l’autoproduzione Come! (produzione artistica di Paolo Benvengnù). Oh marie è una canzone che attraversa il corridoio psichedelico dei nostri mali oscuri. Earthquake è sturm und drang puro dove le voci di Simona e Mirko si inseguono in spasmi concentrici. Stay a while è graziosamente Lou Reed. I Baby Blue li incrociai per la prima volta dal vivo e mi affascinarono per la loro grande attitudine. Il loro segreto è quello di essere costantemente in una dimensione notturna e sensuale dove una Pj Harvey si diverte a disfare la tela di chitarre punk-blues. I Baby Blue sono originari di Prato ed hanno respirato la stessa aria dei Paolo Benvengnù e Ka mate Ka ora, quella stessa aria di provincia toscana che sta partorendo forse il meglio della musica indie italiana degli ultimi anni.
Credits
Label: Trovarobato – 2010
Line-up: Serena Alessandra Altavilla (voice) – Mirko Maddaleno (guitar and voice) – Duccio Barberi (bass and choirs) – Graziano Ridolfo (drums and choirs).
Tracklist:
- Don’t Ask Me Why
- Oh Marie
- Shut Up
- I Don’t Know
- Hey Baby Hey
- Earthquake
- Stay A While
- All Right
- Dawn
- Porto palo
Links: MySpace