La libertà non è una condizione originaria che si può soltanto perdere, ma una meta da conquistare. In questi anni, in cui la crisi della politica, l’eclissi dei valori, la perdita dei tradizionali stampi d’identità consegnano a ciascuno il compito di costruire un proprio progetto di vita, l’impresa foucaultiana costituisce una mappa ineludibile. Ascoltare il post-rock strumentale degli svizzeri Kovlo significa crearsi una propria nave folle nel mare di determinazioni che subiamo come esseri sociali. I’m so happy on this boat è la suite dei mille volti della pazzia. Nancy Otory parte con impulsi di piano nella notte perversa e finisce in ascesi alla Explosions in the Sky. Il notturno Zuan Polo è progressione suadente, è nuvola che si muove al crepuscolo, è fluire del tempo. I quattro umori (collera, sangue, flemma, melancolia) del drammaturgo Ben Jonson si succedono in questo movimento sinfonico-rock che osa oltre le esperienze dei GodSpeed You! Black Emperor e dei nostrani Giardini di Mirò. Quando il post-rock scandisce il tempo ed il suono in questo eccelso stile, non ha uguali dal punto di vista emozionale. Quel tremulo finale di Zuan Polo è l’equilibrio perfetto dei quattro umori. Anna Goeldin è il dramma post-rock della follia, l’inno alla gioia per l’ultima falsa strega della storia ingiustamente condannata a morte, e prosegue il tema della follia come porta di libertà alle gabbia sociali. Con lo storico parricida Pierre Rivière continuano i casi di follia e l’interrogarsi: che cosa è la pazzia? È possibile che il criminale perda la ragione per un solo istante, che deliri su un solo oggetto, conservando intatto il resto delle sue percezioni? In questo brano il post-rock dei Kovlo diventa impetuoso, sghembo e voluminoso, si dilata nell’aria e si fa metafora della scoperta della psiche umana e dei suoi meandri più profondi. I’m so happy on this boat dei Kovlo è un’ opera filosofico-post-rock con un unico obiettivo: la catarsi dell’ascoltatore. La collaborazione dei Kovlo con Rob Ellis (produttore di Pj Harvey, Placebo) e Davide Lenci (tecnico del suono di Marlene Kuntz, Uzeda) impreziosisce ulteriormente questo secondo fantastico disco, uscito sotto l’egida On the Camper records. Assolutamente imperdibile.
Credits
Label: On the Camper records – 2008
Line-up: Stefano Chiassai (guitar) – Donatello Laurenti (guitar) Giona Mattei (bass) – Alessandro Del Fiore (piano) – Alessio Galupi (drums).
Tracklist:
- Nancy Otory
- Zuan Polo
- Anna Goeldin
- Pierre Rivière
- Charlotte
Links: Sito Ufficiale, MySpace
Un solo commento
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