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Pica! – Davide Van De Sfroos

Pica! è l’ultimo lavoro del cantastorie comasco Davide Bernasconi, meglio conosciuto come Davide Van De Sfroos che scrive e canta la maggior parte dei suoi pezzi nel dialetto che si parla sulle rive del lago di Como.
La sua presenza sulla scena musicale italiana risale agli inizi degli anni ’80 con la band punk dei Potage e negli anni ’90 con i De Sfroos. Dopo aver avviato un percorso da solista, ritorna sulla scena musicale nella seconda metà degli anni ’90 accompagnato dalla Davide Van De Sfroos band. A questo punto i suoi lavori iniziano a ricevere i meritati riconoscimenti dalla critica. Grazie al suo album Brèva e Tivan (dal nome di due venti che soffiano sul lago di Como) più di un critico musicale si accorge di lui e gli viene assegnato, a Sanremo, il Premio Tenco come Miglior Autore Emergente. Nel 2001 pubblica l’album … E Semm partii e l’anno successivo riceve la Targa Tenco 2002 per il Miglior Album in Dialetto. A tre anni da Akuaduulza, l’album che riporta le storie svoltesi sulle rive del Lago di Como ricevendo un ottimo riscontro sia con il pubblico che con la critica, arriva Pica! composto da 15 brani, 13 in dialetto lagheé (il dialetto diffuso sulle sponde del lago di Como) e 3 in italiano con ritornello in dialetto lagheé.
Come per gli altri album di Davide Van De Sfroos, alla base di Pica! ci sono delle storie di vita quotidiana, storie di lavoratori, storie di giovani innamorati che si intrecciano con sonorità folk, blues, country, reggae.

Pica!, che in dialetto lagheé significa Picchia! è l’esclamazione che accompagnava nel loro lavoro i minatori di Frontale, una frazione di Sondalo, comune dell’Alta Valtellina. Proprio con il brano Il Minatore di Frontale si vuole ricordare tutte le persone che lavoravano nelle miniere: “son sceso da ragazzo in tasca la montagna ed ho imparato i segni e sogni della roccia, ci ho mescolato i miei l’ho frantumata tutta … Pica! … Pica! … Pica! … Pica! … ho visto i continenti e gli ho toccato il fondo e ho quasi perforato l’intero mappamondo, la vita a volte è un ponte o una ferrovia la mia se ci ripenso è stata galleria”.
Poi in 40 pass narra la storia dei giovani che lasciano il lago per raggiungere la grande città, Milano, perché un piccolo paese può stare stretto a tutti. Ma per qualcuno che va via dal proprio paese, c’è sempre qualcuno che ritorna. In Furestee un viaggiatore torna nel suo paese natio, ma con una strana sensazione, la sensazione di essere uno straniero nella propria terra, nel proprio paese. È una sensazione troppo pesante da sopportare… “Furestee anca che nela via che la sa tut de me, nela piazza che ma recugnus e dumanda perché […] Furestee anca che nela via che la sà tut de te, nela piazza che parla che rit ma senza savè”.
Il brano New Orleans è un chiaro riferimento all’uragano Katrina che nel 2005 ha colpito la stessa New Orleans e Davide Van De Sfroos racconta come l’amore appena sbocciato tra due giovani possa infondere loro speranza… la speranza di poter ritornare presto alla loro città, la speranza di poter ritornare presto alla loro vita, al loro amore… “e propi adèss che te me feet vedè un suriis, la radio parla de questo cielo sempre pussee griis […] E adèss che canzòn te canti che la chitàra l’ha purtada via el fioemm. E adèss che canzòn te soni, che la mia trumba l’ha bufàda via el veent…Le nostre lacrime sul Mississipi sono difficili da far vedere. Le nostre urla dentro l’uragano e queste assenze da lasciar tacere. E come mai piovono aghi da lassù? E siamo bambole voodoo trafitte in ogni punto ormai… E te…desmètt de piaang o mon amour. Te tegneroo la man toujour…e ti riporto a New Orleans”.

La ballata del Cimino, invece, è una ballata folk che racconta la storia del contrabbandiere locale Cimino in fuga dai finanzieri.
Loena de picch racconta la storia di un ragazzo e una ragazza del paese e del loro amore mai dichiarato, di un sentimento rimasto intatto con il passare del tempo, ma che prima o poi deve venir fuori… è solo una questione di tempo: “Quando la vide si sentì tornato a casa, lei lo guardò e gli sorrise per metà. Abbiamo un cielo di tessuto e silicone, un bacio in gola che ci prude dalle medie […] Mancò la luce per problemi di tensione […] E lui la urtò mentre passava verso il bagno, lei si aggrappò per non cadere contro il muro. Senza più occhi, senza luce, senza dubbi, partì quel bacio che nessuno seppe mai. Era un incontro tra una rosa e un pipistrello fuori dal quadro di ogni tempo fino a lì. Solo la luna rimbalzando sopra il lago sorrise quando poi la luce ritornò”.
A Retha Mazur, un brano che ha come protagonista il vento, il compito di chiudere questo nuovo album.
È la terra in cui vive Davide Van De Sfroos ad ispirare quest’album, un album in cui tante persone possono rispecchiarsi nelle storie narrate. Un album da ascoltare, un album adatto ai viaggiatori, ai curiosi e a chi vive di musica.

Credits

Label:
Tarantanius – 2008

Line-up: Davide Van De Sfroos (voce, chitarre, dobro) – Jamie Scott Dolce (chitarra elettrica) – Mirco Maistro (fisarmonica) – Eros Cristiani (fisarmonica, pianoforte) – Angapiemage Galiano Persico (violino, mandolino) – Alessandro Gioia (percussioni) – Michele Papadia (organo hammond) – Marco Vignuzzi (mandolino elettrico, 12 corde, autoharp) – Gianni Sabbioni (contrabbasso) – Silvio Centamore (cajon, batteria, cembalo) – Gianni Brunelli (batteria) – Francesco D’Auria (percussioni) – Mima Lamonica (flauto traverso) – Andrea Taravelli (basso) – Giorgi Peggiani (armonica) – Alessandro Zajini (banjo) – Fabio Serra (chitarra elettrica) – P. Antonetto (violoncello, basso) – Lorenzo Vanini (piano, organo hammond) – Manuela Cortinovis (voce soprano) – Tiziana Zoncada (cori) – Elena Spotti (arpa celitca) – Andrea Quaglia (contrabbasso, basso) – Edoardo Perlasca (chitarra classica, elettrica) – Matteo Moretti (timpani)

Tracklist:

  1. El puunt
  2. Lo Sciamano
  3. L’Alain Delon de Lenn
  4. New Orleans
  5. La ballata del Cimino
  6. Il minatore di Frontale
  7. 40 pass
  8. La terza onda
  9. La Grigna
  10. Il costruttore di motoscafi
  11. Fil de ferr
  12. Furestee
  13. Il cavaliere senza morte
  14. Loena de picch
  15. Retha Mazur

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