La neve è caduta fitta, il paesaggio urbano e quasi del tutto nascosto e mentre cammino mi sembra di poter essere in un posto qualsiasi del mondo, come se intorno a me non ci fosse niente e nessuno. Dall’ipod nascosto in tasca a ripararsi dal freddo partono le prime note di Ten blown feathers e ho la sensazione che le cose intorno a me perdano consistenza: restano solo i contorni, le linee. Io stessa mi muovo senza in realtà camminare, sospesa, immateriale. Come un leggero fumetto. La musica di Paolo Tedesco alias Cloud in a pocket è lieve, carezzevole, morbida, dolce, apparentemente semplice, diretta. Non conosciamo la storia di chi ha scritto e canta ma conosciamo la nostra e possiamo ritrovarla in ognuna delle dodici tracce, possiamo declinarla nelle molte sfaccettature di questo lavoro.
C’è l’amore forse perso di So sorry, dolcissima ballads per piano e voce. Un ultimo ballo con qualcuno che sta per partire. Dopo il primo ascolto ne verranno molti altri perché si resta letteralmente catturati da quelle note, dall’incedere ipnotico del pianoforte. Ad un amore lontano ma che si aspetta di ritrovare, a qualcuno di cui si attende il ritorno potrebbe essere dedicata Lullaby, struggente ninnananna cantata con voce sussurrante ma sempre pulita. Ma la vita è non è solo amore, è anche confusione, paura, la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. E sembra parlare proprio di questo uno dei brani più belli del disco: Tuna fish can for lunch, un titolo ironico, uno sguardo un po’ crudele verso se stessi: “Tuna fish can for lunch/It’s a measure of my disaster”. E anche in una canzone come questa, con un testo più arrabbiato la melodia rimane leggera e cullante. Più che tormento, leggera inquietudine. Più che un temporale, una pioggerellina un po’ british. Malinconia più che dolore. Bellissimo il contrasto tra la sonorità di 24:Today e il suo testo. Leggere e ascoltare per credere. E arriviamo alla fine di questo disco: Coconut skin/blown feathers, più di dodici minuti di contorsioni musicali. E la mia passeggiata sta per finire… i contorni si stanno riempiendo di nuovo. È di nuovo città, di nuovo le luci e i rumori.
Ten blown feathers è un ottimo disco. Ha il sapore di una vecchia foto di famiglia: ti fa sorridere con gli occhi lucidi di pianto.
Credits
Label: Canebagnato Records – 2010
Line-up: Paolo Tedesco
Tracklist:
- So sorry
- John Winston Lennon
- Lullaby
- Hannibal Lecter
- Run lan run
- Oh Elizabette
- Cry+cry
- Tuna fish can for lunch
- Rabbits and fairytales
- 24: today
- Coconut skins/blown feathers
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