In viaggio seguendo la brezza delle parole lievi e delle note dimenticate: Mirco Mariani – batterista d’origine, polistrumentista di fatto, neo autore di testi – è il capitano di questa ciurma di musicisti prestati al sogno. Un sogno fuori dal comune quello di Mariani, un progetto musicale libero svincolato da ogni sovrastruttura, che lui ama chiamare Flexible Orchestra. Romagnolo d’origine (San Piero in Bagno, per essere precisi), Mariani in una lunga carriera dimostra le sue enormi capacità strumentali al fianco dei più importanti personaggi della musica jazz e cantautorale italiana (Enrico Rava, Stefano Bollani e Vinicio Capossela su tutti), ma non riesce mai a dimenticare la sua terra natale (nella quale registra questo disco nel teatro del paese), gli affetti ed i sentimenti più semplici e fondamentali che la vita offre. La leggerezza della quotidianità in un paese ai piedi dell’Appennino, la magia della musica e la riscoperta delle origini: questi i capisaldi di un lavoro discografico organico e solido, ma allo stesso tempo delicato e fragile, che si spoglia agli ascoltatori, come un gatto a pancia all’aria di fronte al suo padrone offrendogli la sua vulnerabilità.
Parlare con Anna è un monumento dolce e privato: ritmi lenti, voci talvolta quasi sussurrate, ed una ricerca sonora curatissima e nostalgica che sostiene e colora alla perfezione i sentimenti impalpabili che Mariani ci narra. La voce bella ed educata di Vincenzo Greggi si alterna al prezioso regalo dell’amico Vinicio Capossela, che canta in tre brani rendendo il disco ancor più vario e godibile. Dopo due tracce che si possono ritenere introduttive alla poetica ed al clima dell’intero lavoro, è proprio la deliziosa Letami il primo pezzo che cattura l’attenzione e disegna l’incanto che accompagna tutto l’ascolto del disco.
Parlare con Anna è un percorso saltellante tra nuvole e raggi di luna che racconta d’amore mentre tra arpeggi di chitarra acustica fluttua leggera “con ali di gabbiano” la delicatissima Discese tulipano.
Splendidamente calzata dalla voce di Vinicio Capossela, Casa disegna anch’essa un percorso, un viaggio tra i ricordi ed il tempo “un bicchiere con te / e il ricordo più leggero sarà / una culla per me / da qui all’eternità”.
In un brano intenso e delicato, immagini al rallentatore omaggiano un Fiore che riposa, una bambina di Onna tra la polvere e le macerie del tragico terremoto abruzzese.
Tra i migliori brani dell’intero disco, Di profumo e pietre scure si distingue per la sua melodia squisitamente pop e la minimale (Le tue mani) offre l’ideale intima chiusura ad un disco raffinato ed intenso.
C’è passione nel lavoro di Mariani e in quello di tutti i musicisti che hanno partecipato e porteranno avanti il progetto Saluti da Saturno. Una passione buona, semplice e senza pretese, alla riscoperta dei valori più vicini all’uomo, a quella musica che tutti possono ascoltare e ritrovarci pezzetti di sé come tanti petali profumati.
Credits
Label: Goodfellas – 2010
Line-up: Mirco Mariani (musica e testi) ; hanno suonato: Nadia Ratsimandresy, Marco Bovi, Diego Sapignoli, Antonio Gramentieri, Enzo Cimino, Domenico Caliri, Francesco Giampaoli – hanno cantato: Roberto Greggi e Vinicio Capossela.
Tracklist:
- L’Armata Balocchi
- Come Le Foglie
- Letami
- Riverenza
- Parlare Con Anna
- Ballata Appassionata
- Discese Tulipano
- Casa
- Un Fiore Che Riposa
- Di Profumo E Di Pietre Scure
- Luce
- (Le Tue Mani)
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