Probabilmente lo stupore è uno dei motivi per i quali vale la pena vivere. Cos’è la vita senza lo stupore? Inutile e volgare ripetersi di movimenti ed eventi, senza senso e senza emozioni. Lo stupore è l’unica energia di cui la vita si ciba per rimanere tale, ed anche per la musica vige questo rapporto.
Ad ascoltare Sangue bianco si può notare quanto questo concetto sia vero e come l’eleganza sia in grado di amplificarlo.
Lo stupore all’occhio, al tatto, all’orecchio, ma anche lo stupore alla mente ed al cuore: gianCarlo Onorato con quest’ultimo disco riesce a sfiorare più luoghi dell’essere, stimolandoli e graziandoli.
C’è un che di liturgico e mistico nel susseguirsi dei brani di Sangue bianco, un disco pubblicato a distanza di ben sei anni dall’ultimo Falene, questa volta con la collaborazione di addirittura venticinque musicisti. Un’opera organica ed insolubile che, come poche, riesce a riappropriarsi della definizione di album in questa epoca di tracce, singoli ed hit: un cammino fermo e determinato, contro il tempo ed al contempo al suo stesso passo.
Forte della radice cantautorale che ha contraddistinto la sua carriera solista, Onorato ha elaborato un disco ricchissimo di dettagli nostalgici ed attuali. Dimostrandosi un grande osservatore/ascoltatore, l’artista monzese si cimenta in personali rivisitazioni ne Il carnevale dei morti (dalla poesia di Anna Lamberti-Bocconi), Else lied (dalle liriche di Else Lasker-Schuler) ed in Io ti battezzo (dalla poesia di Paola De Benedictis) nelle quali egli riesce ad esprimere al meglio l’eleganza della parola.
In ambito musicale, è facile ritrovare nei brani alcuni parallelismi attualissimi ed inaspettati: i Baustelle nel canto e nell’andamento dell’iniziale Sasha e nella conclusiva Reginebambine; Il carnevale dei morti suona un rock tribale e moderno che pare unire Tre Allegri Ragazzi Morti e Beatrice Antolini, mentre Un ragazzo speciale ed Io ti battezzo in alcuni momenti si avvicinano a metriche e sonorità amiche di Franco Battiato.
Un potpourri di generi e suoni che solo con maestria si riescono delicatamente a combinare, offrendo all’ascoltatore un unico volto riconoscibile: quello di gianCarlo Onorato.
La ricerca interiore, la combinazione umana con il creato sono alcuni dei temi trattati in questo album dal fare contemplativo e sensuale. La parola, il corpo, la luce, la musica… tutto può essere miccia detonante per lo stupore, e con la passione di Sangue bianco gianCarlo Onorato ci indica la strada per un viaggio unico. La meta ed i tesori sta a noi trovarli.
Credits
Label: Lilium Produzioni / La mantide ed. Musicali – 2010
Line-up: gianCarlo Onorato (pianoforte, chitarra elettrica telecaster, acustica, percussioni, lastra plexiglass, organo crumar, harmonium, ritmica vocale, synth teremin, mandolino elettrico, voce, testi); hanno inoltre collaborato Christian Alati, Laura Balbinot, Davide Bonfanti, Laura Carè, Andrea Cavalleri, Mario Congiu, Felice Cosmo, Beppe Facchetti, Attila Faravelli, Marco Franzoni, Ombretta Ghidini, Davide Mahony, Lelio Maira, Gabriele Mazzei, Manuela Montalbano, Franci Omi, Maurizio Polsinelli, Christian Rainer, Massimo Rumiano, Davide Tosches, Silvio Uboldi, Isabella Vimercati, Gabriele Zamboni, Fabio Zuffanti.
Tracklist:
- Sasha
- Il carnevale dei morti
- Else lied
- L’illusione di salvezza
- Il tuo venire
- Io ti battezzo
- Elegìe del sangue
- Un ragazzo speciale
- Il nostro fiero canto
- Regine bambine
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