La gabbia
Regia di Francesco Petruccelli
La gabbia è come uno specchio che racconta un’esperienza mentale in cui gli attori diventano archetipi di un’angoscia moderna ineluttabile. La fuga è l’atto fisico che la traduce e ne reitera il senso scatenante: il rifiuto di un male nascosto nel profondo che soltanto alla fine sarà svelato, quando qualche parola indirizzerà la chiave di lettura definitiva.
Tutti corrono e si mescolano in tre atti-situazioni che innescano il gioco di uno scambio sensoriale che amplifica il linguaggio simbolico di uno svolgimento ad anello. La vista, la voce, l’udito si fanno assenza-presenza nei corpi dei soggetto che ruotano intorno alla protagonista nella costante dell’inseguimento. Una donna, che nel suo mostrarsi all’inizio e alla fine, è architetto di un ossessione irrisolta. L’impianto visivo segue il tempo di una scansione emotiva operata dalla musica. Ogni strumento suona un personaggio. Tensione e dilatazione sonora si sciolgono nello stesso gioco ripetitivo dell’insieme narrativo, accentuando e descrivendo la condizione interiore dei corpi in movimento.
Credits
Regia: Francesco Petruccelli
Montaggio: Valentina Villa
Musiche: Giuliano Dottori
Produzione: LiLab – Italia
Durata: 8 min