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29 febbraio (lo Squilibrista) – Uross

Sono pugliesi, sono insieme dal 2005, hanno ingerito tutto ciò che hanno incontrato. Hanno macinato musica, posti, storie. Questo è ciò che deduco io. Sentendo. Ascoltando queste dieci tracce del loro primo disco, 29 febbraio (lo Squilibrista). Il loro è un hard rock che si tinge di rock melodico, di pop, di punk cantautoriale. La voce è forte, arrabbiata, penetrante. Il senso generale è proprio di squilibrio, di incapacità di trovare la strada fuori da questo labirinto, che a volte imbroglia a volte incanta. Ci sono forse troppe contaminazioni, qualcosa di ibrido che mina l’originalità. Ma certamente è un album interessante, con momenti da raccomandare nell’ascolto, altri da far sorvolare. Io, che prediligo l’aggressività come forma espressiva vicina a me, lo sento pieno, mi piace. Mi dà la sensazione di qualcosa di ricercato ma allo stesso tempo inevitabile, istintivo, profano. Certo, una nota dolente è il brano: La Canzone di Natale (anche quando Natale non è), che già dal titolo si può definire “evitabile”. Ma ci sono brani come Sciarraball, in dialetto, che spazzano il superfluo e brillano come perle.
Nel complesso è uno di quegli album che danno. Che lasciano qualcosa. Certamente un inizio elevato.

Credits

Label: Autoproduzione – 2011

Line-up: Uross: voce, chitarra, banjo, glockenspiel – Fashion: basso – Andrea B.: pianoforte – FredFallo: batteria. Hanno suonato: Andrea Acquaviva: chitarra – Giorgio Distante: tromba

Tracklist:

  1. Amaro
  2. L’urlo
  3. Psychoman
  4. La canzone di Natale (anche quando Natale non è)
  5. Godot
  6. Ormai andato
  7. Un tipo chiamato Destino
  8. Sciarrabball
  9. Avevo uno snake
  10. L’Eternauta

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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