Home / Recensioni / EP/Self Released / Corpi celesti – Paolo Rigotto

Corpi celesti – Paolo Rigotto

Paolo Rigotto, già batterista della Banda Elastica Pellizza, si cimenta nel suo esordio da solista con un lavoro di rara ironia e dai testi dissacranti accompagnato da una miscellanea di suoni che spazia tra marcette militari, elettronica, prog-rock, tastiere, “rumori” moderni di matrice windowsiana tirati su dai vari msn, arresto del sistema e chi più ne ha più ne metta. Corpi celesti si compone di dieci tracce anticonformiste attraversate dalle influenze di personaggi come Elio e le sue storie tese, il maestro Battiato, i Bluvertigo di Morgan. Senza però mai cedere alla banalità del già sentito, Rigotto riesce a dare alle proprie composizioni la sua personalissima impronta che è capace di non far pesare a chi ascolta il fatto che dal punto di vista canoro non sia esattamente un usignolo. La prima traccia Cronofilia (canzone per Berta) porta alla mente l’arlecchino anni 80 Alberto Camerini nelle sue robotiche modulazioni. Sarcastica fotografia del senso di inserimento sociale negli anni zero “con l’auto da pappone” è Integrazione. Male che vada è musica sorniona e accattivante per far scivolare piano, nel profondo, la superficialità con cui ormai ci lasciamo scorrere la mediocrità intorno come assuefatti “alle ingiustizie e alle logge”. Madama Dorè ha sonorità mediterranee e serpeggianti per cantare della nuova ambizione delle madri che sognano di vedere le proprie figliole felici e realizzate nella “magica sensazione di sentirsi un poco zoccola” nelle residenze istituzionali e no della nostra casta dirigente. Musica pop e voce liricheggiante nel Capo, triste considerazione dell’ignavia di chi non prende posizione ma attende “la sicurezza, la certezza, l’assicurazione che il capo” lo salverà “dal prender posizione”. Canzoni d’amore presenta un Rigotto che cerca parole d’amore per incantare ma, purtroppo, non è facilissimo farlo dopo le innumerevoli parole già usate da altri cantautori! Rumori moderni per Scheda Madre rappata su una melodia trascinata dai suoni di Windows. Arriva anche la ballata intimista Due di notte, attraversata da alcuni personaggi che vivono la loro notte come corpi celesti. Poi si rivola verso le musiche anni 80 riecheggianti cartoni animati in una pungente presa di distanza da chi facendo musica si prende un po’ troppo sul serio in Musica con la Cappa. L’album si chiude con la marcetta militare che si apre in un dancefloor de La fine del mondo canzonando le catastrofiche profezie sulla fine del mondo. Resta lo spazio per una traccia nascosta intitolata Corpi celesti con i demo vocali e le dissertazioni su come saranno realizzate le canzoni.
Un disco dai contenuti sostanziosi, impossibile da inventariare in un genere musicale. Lascia il segno soprattutto, e siamo grati di questo, per i suoi testi in cui la satira ritorna al suo significato originario di attenzione critica alla politica e alla società mostrandone le contraddizioni e inseguendone il cambiamento.

Credits

Label: Autoprodotto – 2011

Line-up: Paolo Rigotto

Tracklist:

  1. Cronofilia (canzone per Berta)
  2. Integrazione
  3. Male che vada
  4. Madama Dorè
  5. Capo
  6. Canzoni d’amore
  7. Scheda madre
  8. Due di notte
  9. Musica con la Cappa
  10. La fine del mondo

Link: MySpace

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

Leave a Reply