Si dice che il secondo album sia sempre il più difficile, e forse è vero se si è semplici musicisti o cantautori: l’ispirazione può affievolirsi, la creatività può adagiarsi sull’emulazione e le critiche attendono dietro l’angolo pronte a scattare. Sono necessarie due condizioni perchè questo rischio venga completamente annullato: essere musicisti esperti (e per esperti intendo con studi approfonditi alle spalle) e muoversi come esploratori in un campo semisconosciuto. Così è per gli Ex.Wave, raffinato e sorprendente duo teramano che con il suo Plagiarism confonde, fa perdere i riferimenti e l’equilibrio, stravolge e sconvolge. C’è qualcosa di diabolico nel suono degli Ex.Wave, con il suo fondersi di musica classica ed elettronica, c’è una modernità che ha le radici nel passato e si proietta nel futuro, forse più velocemente di quanto siamo in grado di comprendere.
Diciotto tracce per creare un corposo disco che riesce comunque a non essere pesante all’ascolto con una precisa alternanza tra i pezzi più ariosi e quelli dalle tinte claustrofobiche. Nettamente differente dal precedente Apri gli occhi, Plagiarism, si configura comunque come la naturale evoluzione di un progetto nato per destabilizzare. I riferimenti musicali sono tantissimi ma mai completamente distinguibili, sempre reinventati in una sorta di cut-up degli input che i numerosi ascolti hanno portato nelle menti di D’Alberto e Materazzo. In questo modo si passa dalla leggiadria di Rome is pink, al pulsante electro di Madonna loves Teramo but not the pop(e), fino alle carezze sonore di Nice dream che anticipano quelle vocali di Wonderland (ospite speciale Astryd Young, sorella del mitico Neil). Sintetico e fragoroso, il martellamento di Glen Gould is alive porta alla mente l’industrial dei Nine Inch Nails di Trent Reznor mentre la cover degli Arcade Fire reinventa in chiave elettronica la perla My body is a cage. Gli Ex.Wave si spingono in più direzioni tenendo ben stretta la loro personalità: Plastic glamour è un viaggio nel sound da dancefloor in parte ripreso dalla bellissima The Dope capace di unire in modo sublime le differenti e contrastanti anime degli Ex.Wave. Come due demoni che combattono e trovano la loro grazia in un abbraccio, la musica degli Ex.Wave non può lasciare indifferenti, come nell’ascolto della cover di Poker Face (Lady Gaga), rivisitata in un massiccio e cupo brano dalle tinte dark. Electrocracy si apre con una bellezza disarmante inondando l’ascoltatore di tutto l’ossigeno che prima gli era stato impedito di respirare; Supernova, invece, è forse l’unico brano che avrebbe trovato dimora anche nel precedente disco, più “regolare” nel binomio piano e violectra. La titletrack è forse proprio il brano più rappresentativo; Plagiarism suona dilatato e sognante mettendo in mostra al meglio cosa rappresenta il progetto degli Ex.Wave: la ricerca di un suono mai nato prima che è fatto di sogni e passione, conoscenza e determinazione.
All’estero si sono già accorti di loro (lo hanno fatto i Deep Purple, George Michael, Astryd Young e molti altri) ed è divertente pensare questi grandi nomi della musica cercare di localizzare sulla cartina geografica una piccola città come Teramo. Se il mondo musicale italiano saprà appoggiare ed ammirare gli Ex.Wave, sarà un successo per tutta l’Italia, magari un traino, un esempio. In fondo la cultura, la conoscenza e la creatività sono le migliori merci che dalla nostra penisola da sempre esportiamo, e gli Ex.Wave sono tutto questo applicato alla musica.
Credits
Label: Sony Music / Bollettino edizioni musicali – 2011
Line-up: musiche composte ed eseguite da Luca D’Alberto e Lorenzo Materazzo
Tracklist:
- In(tro) air
- Rome is pink
- Madonna loves Teramo but not the pop(e)
- Nice dream
- Wonderland
- Glenn gould is alive
- 332
- My body is a cage
- Plastic glamour
- Ex.
- Luminol
- The Dope
- Poker face
- Electrocracy
- Circle circus
- Supernova
- Plagiarism
- Outro
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