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Il rumore della luce – Gnut

Puoi sapere come stanno i fatti. Puoi non saperlo. Non è questo che conta. Conta che arrivi a sentire quello che ha sentito e che sente lui. Un ragazzo con il suo immenso dolore che una notte si scontra con le luci rumorose che la città mette in scena nella cornice di una finestra. Una notte in cui quel ragazzo usa una pagina del Vangelo per raccogliere le parole di una canzone. Quale? Il rumore della luce, quella che darà il titolo al suo secondo disco dopo lo spendido esordio DiVento (2008). Un disco che ha fatto tanti giri prima di prendersi il diritto di un’uscita ufficiale l’8 novembre di questo 2011. E lui è Claudio Domestico, un napoletano speciale che, girovago tra Milano, Roma, Parigi, non ha perso il contatto con le proprie origini ma le ha arricchite contaminandole con quanto di bello la vita-musica gli ha permesso di esplorare.
Claudio Domestico è Gnut, ovvero un cantautore dotato di un talento che non si estrae a fatica, ma si schiude come un qualcosa di inevitabile e naturale, come un respiro, come una crisalide, come il più bello e raro dei fiori. Si guarda dentro, traduce il cuore, i dubbi, le paure, le reazioni, le solitudini, i riscatti in una scrittura lieve e intima che gli scivola sul velluto di una voce eccezionale, in cui s’addensa tutto il senso di una dote che s’accompagna ad un’attitudine blues e una vocazione folk che svelano una delle promesse più interessanti e valide dell’indie nostrano. Come se Nick Drake avesse scelto il prediletto, qui in Italia.
L’incantesimo è tutto figlio delle mani sulle corde della chitarra, delle parole che passano per anima e pelle fino a raggiungere le vette di un’autenticità esaltata dalla produzione artistica di Piers Faccini e dalle collaborazioni di Mauro Pagani, Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), Marco Sica (Guappecartò), Alessandro Sicardi e la EdoDea Ensamble (Capossela e Muse).
Credevo male, Nolloso, Il rumore della luce, Troppo tempo, Voci sono piccoli grandi miracoli in un disco che non si può ignorare. E’ così, se la bellezza ha il diritto di splendere… Claudio Domestico non potrai ignorarlo… perchè “la luce arriva al cuore attraverso gli occhi e poi dal cuore rifluisce attraverso gli occhi per risplendere all’esterno” (Così lontano, così vicino! – W. Wenders)

Credits

Label: Metatron/Audioglobe – 2011

Line-up: Claudio Domestico (voce, chitarre, testi) – Piero Battiniello (basso, cori) – Carlo Graziano (batteria) – Guido Andreani (sound engineer). La produzione artistica e gli arrangiamenti sono di Piers Faccini. Hanno collaborato Mauro Pagani, Rodrigo D’Erasmo, Marco Sica, Alessandro Sicardi e la EdoDea Ensamble. Artwork di Dario Sansone. Foto di Alessandra Finelli

Tracklist:

  1. Controvento
  2. Il dubbio
  3. Nolloso
  4. Credevo male
  5. Cosa pensare adesso
  6. Troppo tempo
  7. Voci
  8. Il rumore della luce
  9. Fame
  10. Il papavero è cresciuto
  11. Interno notte

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