E’ un po’ di tempo che tengo questo disco tra le mani, lo rigiro spesso, lo guardo, lo ascolto, ma è difficile parlarne. Come spesso mi è capitato, trovo difficilissimo parlare di qualcosa che “parla bene”. L’uso della parola, nonostante tutto, mi imbarazza. Ogni cosa che io posso dire mi appare banale. Ma devo farlo: non ne sarò all’altezza, ma mi illudo che possa servire, perchè la “condivisione” delle cose belle è uno dei principi che guida LostHighways.
“Prendete, mangiatene tutti”, perchè Io ricordo con rabbia è un disco da mordere, da digerire, da vomitare forse. Un disco potente come pochi, capace di entrare nel corpo e nell’animo di chi lo ascolta. L’approccio dei Massimo Volume con la prepotenza de Il Teatro degli Orrori, l’impegno sociale e politico e la poesia, il rock che vibra pesante ed ariose aperture musicali a prendere fiato. E’ rabbia condensata nel ricordo, o ricordo a macerare nella rabbia; si diffonde con un odore acre che sa di ingiustizia e di società ancora da costruire.
Gianmarco Mercati, con i suoi testi duri come la pietra, ci narra una storia che conosciamo bene ma troppo spesso vogliamo dimenticare; come mi suggerisce la copertina dell’album, i brani sono cicatrici che si nascondo nella peluria del petto di un uomo: non si vedono ma basta sfiorarle con la punta delle dita per sentirne tutto il dolore che racchiudono.
L’Italia della strage di Ustica, di Giancarlo Siani vittima della camorra, di Falcone e Borsellino, della P2 e la tessera dell’ormai ex Premier; poi il mondo dell’11 settembre, ma del 1973 nel Chile di Allende e di Victor Jara, della pellicola di Casablanca, di Beirut e la striscia di Gaza; infine dell’uomo, del suo tormento, dell’amore, della sua trasposizione in musica e parole.
Ricco di citazioni, appigli, spunti e rimandi, Io ricordo con rabbia è un opera completa che spazia tra storia, cinema, musica, poesia e letteratura. Tanto difficili, quanto splendidi, i testi di ogni brano si fondono alla musica con una forza disarmante, capace di riempire e svuotare l’ascoltatore come l’aria fa con una manica a vento. Si muovono come un corpo unico, gli U.A.C.S. suonano come un’ispirata orchestra rock a tessere le trame dove la parola cuce i suoi preziosi ricami, di strato in strato.
Quello de l’Ultimo Attuale Corpo Sonoro è un progetto ambizioso, e probabilmente il più denso ed interessante di questo 2011 che sta giungendo al termine: imperdibile.
Credits
Label: Manzanilla – 2011
Line-up: Fabio Ridolfi (batteria, percussioni, cori collettivi) – Marcello Marchiotto (basso, cori collettivi) – Giacomo Zorzan (chitarre, pianoforte, piano elettrico, violino, percussioni, cori) – Gianmarco Mercati (voce); sovraincisioni in post produzione di Mattero Sorio, testi di Gianmarco Mercati, produzione di Fabio Magistrali
Tracklist:
- L’impero del male
- Flight data recorder
- Della tua bocca
- Non ora, non qui
- Fortapàsc
- Undici settembre millenovecentosettantatrè
- Casablanca
- Mio sole dei morenti
- Non tacciano i canti
- La ballata di Itamar
- Tessera P2 #1816
- Ricordo con rabbia
Link: Sito Manzanilla, FaceBook