Alla notizia dei Marlene Kuntz in gara al Festival di San Remo qualcuno avrà sicuramente storto il naso e, probabilmente, fosse successo svariati anni fa anche io avrei attorcigliato il mio profilo greco, ma nel 2012, superato “il mezzo del cammin” della mia vita… no. No, perché, a differenza di allora, quando l’appartenenza alla casta indie rock mi faceva reputare in qualche modo superiore ad una sorta di preconcetta banalità del sentire, ora credo che la bellezza dell’arte nelle sue svariate forme sia un qualcosa che si debba necessariamente condividere perché riesca a rendere davvero superiori al grigiore del sentire. Per cui pieghino anche il naso “i farisei dell’indie-rock, le anti-sbrodoline snob, gli alternativi a pacchi e stock” e ben vengano i duetti di pura poesia tra Patti Smith e i Marlene Kuntz in quel dell’Ariston e, ben venga, il nuovo cd di Godano e soci nel febbraio del televoto sanremese. Canzoni per un figlio è un album con due inediti e dodici pezzi già editi dal gruppo cuneese, ma non si faccia l’errore di catalogarlo come un best of in quanto i pezzi sono tutti stravolti dai nuovi arrangiamenti. E’ pensato come concept album nella sostanza in quanto si pone l’intento di essere un piccolo vademecum dono di un genitore per il figlio. Così la cover disegna l’immagine di imponenti alberi che si stagliano nel cielo dietro alla piccola figura stilizzata di un uomo che tiene per mano un bambino e, all’interno, per ogni testo si trova una sorta di nota che accarezza piano quel figlio durante l’ascolto. E’ un album in cui le chitarre elettriche si mettono a disposizione dell’insieme di archi, fiati e pianoforte creando un’atmosfera d’intimità in cui le parole sono al centro della scena. Dei due inediti il brano Canzone per un figlio vede la partecipazione di Roy Paci ai fiati, mentre Pensa, lirica sul fascino della gentilezza “che stordisce il male e la sua banalità” ed incita a non rassegnarsi “a vivere senza sapere di essere”, vede al basso la presenza di Gianni Maroccolo, produttore artistico del lavoro, e agli archi Davide Rossi. Meritano menzione particolare la delicata bellezza commovente della rivisitazione di Canzone ecologica, al pianoforte Alessandra Celletti, in cui si invita a riscoprire “la pienezza del silenzio in questo pianeta chiassoso”, e A fior di pelle in cui gli archi sembrano ancor di più far sentire quel pugno in pieno stomaco al pensiero di quei lunghi giorni del 2001. Sfumano le distorsioni in Lieve ed in Io e me senza nulla togliere alla forza delle chitarre. Sfumano le distorsioni in questo album dei Marlene Kuntz senza nulla togliere alla forza del loro distinguersi sopra la mediocrità “che affonda l’uomo in una immobile palude”.
Credits
Label: Sony Music – 2012
Line-up: Cristiano Godano (voce) – Riccardo Tesio (chitarre) – Luca Bergia (batteria, percussioni, cori) – Lagash (basso) – Davide Arneodo (armonium, dobro, cori)
Tracklist:
- Canzone per un figlio
- A fior di pelle
- Trasudamerica
- Canzone Ecologica
- Pensa
- Stato d’animo
- Serrande alzate
- Io e Me
- Bellezza
- Lieve
- Canzone in prigione
- Ti giro intorno
- Un piacere speciale
- Grazie
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