Mallory Switch – Mallory Switch

Vladimiro Vacca EP/Self Released, Recensioni Lascia un commento

L’umanità odierna: mezza carne e mezza bionica. La lingua golosa della mente umana è tra sesso e Hi-tech. La dissezione della carne sulla frontiera del Hardware e del crash metafisico, dove tematiche cyberpunk si materializzano ed il futuro remoto diventa il film reale della decadenza tra David Lynch e David Cronenberg. Nell’antro più oscuro della nostra coscienza vi è la metafora del nostro Es tecnologico, la musa evoluta, la donna meccanico-sessuale: Mallory. La pornografia dell’immagine, la carne violentata dal processo industriale, il chip cicatrizzato al cuore, le vene sostituite da cavi elettrici, l’anima come un campo magnetico: questa è Hypocrisymn in cui galleggiamo senza salvagente. Inerti, moriamo in volto e Mallory ci ricorderà (il nostro) My big sin. Continuiamo la pantomima, non possiamo vedere il male… No Evil. La soundtrack alle riflessioni di Mallory è il parto industrial-elettro-rock dei Mallory Switch. Trent Reznor si innamorerebbe perdutamente di loro. Il magma della band si esprime nella voce sensuale di Audry Lynch (tra quella di Shirley Manson dei Garbage e quella di Karen O dei Yeah Yeah Yeahs) e nelle percussioni elettriche di Kid Lynch che definiscono atmosfere uniche tra melodia e spasmi industrial-metal. Un intenso progetto supervisionato da Marco Trentacoste (Deasonika e Rezophonic). L’Ep è completato da un visionario video di Hypocrisymn, premiato al MEI 2007. Un full-length cd non occorre quando hai quattro brani come quelli dei Mallory Switch per esporre la validità di un progetto. Quel dolore che vi tormenta la spalla durante la notte è un bullone che affiora e che scoprirete solo se ascolterete questo Ep d’esordio dei Mallory Switch. Questa è la musica del nostro tempo.