13-14 giugno 2008. Due notti per dire che a Napoli c’è gente che ha cultura musicale. C’è gente che non si assuefa alla musica imposta. C’è gente che non ha paura di sentirsi sola, emarginata nei gusti musicali. Un gruppo di persone senza pelle, grande anima e senza patrocini economici lotta, si industria per organizzare un festival rock che resta la voce della speranza di un’altra anima di questa città. Il Mamamu Rock Fest giunge alla sua quarta edizione e cerca come sempre di proporre artisti che i grandi circuiti organizzativi locali scarterebbero in prima istanza perché non seguiti da folle oceaniche nonostante la qualità.
Ciò che ti colpisce di questo micro-festival è l’amicizia che si respira in giro, l’amore che si sente nell’aria per l’evento: da chi stacca i biglietti a chi organizza il palco, dalle ragazze che gestiscono il bar a quelle che colorano il banchetto dei CD e spallette. Insomma si respira la bellezza delle piccole cose fatte in casa, fatte con poco ma con un grande cuore attraverso un bene inestimabile che si chiama Amicizia… appunto. Questo live report è per queste persone che anche durante l’anno si danno da fare per portare nei limiti delle loro forze un po’ di musica di qualità nella loro casetta, il Mamamu live bar del centro di Napoli. Per quanto riguarda le performance degli artisti… sono state tutte eccellenti. Ricordo fermo: le chitarre taglienti dei Vortice, gli intermezzi audio degli esilaranti Senza Legge, la carica groove degli straordinari Gnut che un’improvvisa pioggia poteva stoppare ma non esaurire, il rock strumentale tra punk e noise dei Mesmerico che senza parole spacca da Dio e ha preparato al ruvido rock del Teatro degli Orrori che non ha bisogno di enfasi ulteriori, i loop anestetici e lisergici dei Crisma 33, il mix di hardcore ed elettrodance dei Ne Travaillez Jamais, i suoni dei gioch-ini e delle tastiere piccol-ine degli Atari e l’estrosità beckiana del mitico Bugo. In definitva grazie a tutti i ragazzi della Mamamu family che hanno reso possibile realizzare una cattedrale nel deserto della città partenopea. Grazie per non essersi fermati davanti a nessun ostacolo e difficoltà. Meglio otto gruppi ascoltati che una moltitudine sovrapposta. Napoli si rialza solo con persone come loro.