Una spiaggia di fine estate. Un vento che soffia da nord-est ed increspa la superficie del mare che vi sta di fronte. Proprio in quella luce d’alba riaffiorano i ricordi, un senso di malinconia per aver dimenticato le scorciatoie che portano alla felicità. Chiudere gli occhi e pensare di essere su una terra di nessuno, una terra vergine di passi. Tutte queste immagini e tante altre possono comporsi nel vostro animo solitario all’ascolto dell’album omonimo dei Confield. Un esordio, un bella promessa. La credibilità dei questi ragazzi romani sta nel non aver paura di ostentare una grande attitudine per il post-punk revival. Riescono a balzare tra gli stilemi delle migliori band di tal genere, sia della scuola inglese alla Editors che di quella scuola americana alla Interpol/The National. Li ascolti e ci vuoi per forza trovare un gancio esplicito ed invece finisci per trovarti intrappolato in questi intarsi originali di chitarre new-wave, in questi incisi pop costruiti con saggezza alternative. Brani come Shortcuts to Happiness, One Morning e Hidden Away con l’appoggio di NME potrebbero essere hits di successo in terra di Albione senza alcun dubbio. In No Man’s Land e Night Bus Lovers i Confield sembrano riesumare lo spirito artistico dei Joy Division. Queste sono le band che dovrebbero emergere dall’undeground italiano e non quei gruppetti tutta immagine e poca sostanza. Se volete provare ancora emozioni, acquistate il disco dei Confield!
Credits
Label: Rbl Music – 2012
Line-up: Alessandro Bennati (Bass) – Gianluca Buttari (Vocals) – Paolo Ferrara (Guitar) – Gabriele Maligno (Drums) – Luca Mamone (Guitar, Synth)
Tracklist:
- Shortcuts To Happiness
- One Morning
- Hydden Away
- Resolution
- Jungle Camp
- Big Big Bang
- One Room
- Nightbus Lovers
- No Man’s Land
- White Ribbon
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