Li seguiamo da tempo, da quando nel 2010 hanno pubblicato il loro ep Dieci Lire, e li aspettavamo al varco con un album già da un po’. Il 2012 ci ha regalato Anche il più ottimista, album che uscirà il 21 settembre, prima prova sulla lunga distanza per la band milanese dei Brahaman. Una band che con il suo rock graffiante e con i suoi testi sempre interessanti e mai scontati è riuscita a colpirci a fondo. Ci siamo fatti raccontare il loro nuovo lavoro da Massimo Martulli, chitarrista della band che ci ha spiegato un po’ di cose sul mondo dei Brahaman e sulla collaborazione con Manuel Agnelli degli Afterhours. (Un mercoledì e I film di Francesco sono in streaming esclusivo autorizzato)
Vi abbiamo conosciuti nel 2010 con l’ep Dieci Lire e vi abbiamo amato da subito. Vi ritroviamo dopo 2 anni con il vostro primo full-lenght Anche il più ottimista. E’ cambiato qualcosa nella band durante questo periodo?
Sicuramente, abbiamo vissuto due anni intensissimi, pieni di turbamenti e per questo anche ricchi di stimoli. Credo che il disco racchiuda in sè i nostri moti umorali di nostalgia, ansia, precarietà, ironia, in una linea temporale che sfida il futuro guardando continuamente indietro al passato
Raccontami Superbia, brano nel quale compare la voce di Manuel Agnelli degli Afterhours. Com’è nata questa collaborazione?
Oltre ad essere dei suoi fans è nata anche un’amicizia e la musica ha fatto il resto.
“Superbia, non c’è niente da capire, sembra quasi di morire, fra l’eternità e il Giappone, tutti pronti a perdere”. Ci volete spiegare questi versi, questa contrapposizione tra l’eternità e il Giappone?
Il pezzo è stato scritto in seguito al disastro della centrale Nucleare di Fukushima, Ancora una volta la superbia dell’uomo si è mostrata in tutta la sua violenza. Troppe volte ci crediamo invincibili ed eterni, ma la natura ci dimostra continuamente che non è cosi.
Nell’album Anche il più ottimista troviamo una cover di De Andrè, La ballata dell’amore cieco. Ci volete parlare di questa scelta?
Lo consideriamo l’unico pezzo veramente romantico dell’album e la sua morale capovolta è pienamente in linea con il senso globale che abbiamo voluto dare al disco. Esprime in pieno quel senso di disorientamento nel mettere a fuoco vincitori e vinti, ironicamente presente anche nel titolo del disco Anche il più ottimista.
Che cos’hanno di speciale I film di Francesco, tanto da aver ispirato una canzone?
I film di Francesco Nuti hanno caratterizzato la nostra infanzia oltre che un’intera generazione (quella dei trenta alla quale ci rivolgiamo direttamente) e poi come per Andrea sentiamo la necessità di ricordare, tutte le volte che ci è data la possibilità, quegli artisti che troppo facilmente il nostro paese tende a dimenticare.
Nell’ep Dieci Lire troviamo Andrea, brano dedicato al fumettista Andrea Pazienza, mente nell’album Anche il più ottimista troviamo I film di Francesco, dedicato al cinema di Francesco Nuti. Per il primo ep inoltre avete realizzato un percorso di viral video art con la pubblicazione di alcuni video clip animati. Una sorta di contaminazione tra le varie arti. Credete che sia un buon modo per dare un valore aggiunto alla musica?
Amiamo la contaminazione, sia fra le arti, che nella nostra musica. In questi anni abbiamo realizzato diversi “Visual concert” e sperimentato tanto con video art e comunicazione virale tutto sempre realizzato in casa, grazie anche al supporto di tanti amici che con la loro arte contribuiscono notevolmente alla crescita e all’arricchimento del progetto. Siamo dunque apertissimi e curiosi verso tutto ciò che veicola contenuti ed emozioni.
Ci sarà un tour per portare Anche il più ottimista in giro per l’Italia?
Sicuramente, ci stiamo già suonando addosso. Stiamo preparando un evento speciale per l’uscita del disco su Milano in Ottobre (la data sarà rasa nota prestissimo). Ovviamente siete tutti invitati!