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Shifty Adventures in Nookie Wood – John Cale

Dall’osservatorio espressionista ed intimista di John Cale arriva un altro elaborato di musica d’avanguardia: è  Shifty Adventures in Nookie Wood. Il viaggiatore tra le epoche musicale ci proietta la sua visone metropolitana da dietro un bel paio di lenti fucsia. Con alle spalle una carriera che risale alla metà degli anni ’60, torna nel 2012 con un disco dalle sonorità elettricamente lugubri e gustosamente sperimentali. I wanna talk 2 U apre l’album con un pop orecchiabile, forse di una linearità che rischia di annoiare. Non è il caso del secondo brano, Scotland yard: un’atmosfera spettrale pervade l’animo attraverso un ritmo accattivante e suoni stridenti. Iniziano le allucinazioni acide di un sound che rapisce ed inquieta. Heminghway è l’esempio della doppia natura del polistrumentista, ovvero quella che gli fa amalgamare la musica colta, la cosidetta “alta”, e le sperimentazioni di suoni e rumorismi. Dunque qui, a mio parere, il pianoforte è l’assoluto  protagonista: i tasti vengono percossi in modo nervoso ed assillante in un crescendo che giunge all’apice sul finire del pezzo quando voce e pianoforte si inarcano fino all’estremo ed esplodono in fragore di grida e frustate ferine. Musica per sogni in prossimità di incubi. Siamo a Face to the sky che ci fa conoscere un pop intrecciato a sinterizzazioni e manipolazioni sonore. Un brano dalla finta calma melodica perché di colpo l’ascolto subisce scosse e pizzichi noise. Strappi e pause invece in Nookie wood che impiegherei come geniale accompagnamento per danze di burattini sbronzi. December rains presenta una voce robotizzata molto congeniale per un inverno in ibernazione sotto un cielo attraversato da  iridescenti guizzi metallici. Più lenta e forse meno trascinante è Mary, legata ad una piega malinconica: la voce di Cale, calda ma lontana, si dilunga in una serenata struggente ma composta. Alienante e spezzettato nel ritmo è il pezzo Vampire cafe dove gli effetti della drum machine danno vita all’immagine di un vampiro sbilenco che s’aggira per atmosfere plumbee della città notturna. Un sapore cyber punk affiora in Mothra, accompagnata da una voce robotica che sfuma sul finire come un alito spettrale. Living with you suona un po’ monotona e  sembra quasi mal collocarsi in questo scenario avanguardistico in fibrillazione. Ma stupore e fascino sonoro tornano con Midnight Feast nella quale regna un’aria mortifera con cadenza pesante e vibrante allo stesso tempo. Si prende, infine, il largo verso qualcosa di indefinibile con l’ultimo brano Sandman (Flying Dutchman): culla la melodia, assopisce, ipnotizza la voce sussurrata mentre cori morbidi accompagnano il tutto. Studioso di musicologia ai tempi del college, collaboratore del pioniere dell’avanguardia musicale John Cage, Cale compone tutt’oggi con l’occhio del saggiatore che non chiude i confini della musica ma li abbatte e viaggia oltre ogni definizione.

Credits

Label: Double Six/Domino – 2012

Line-up: John Cale

Tracklist:

  1. I Wanna Talk 2 U
  2. Scotland Yard
  3. Hemingway
  4. Face to the Sky
  5. Nookie Wood
  6. December Rains
  7. Mary
  8. Vampire Cafe
  9. Mothra
  10. Living with You
  11. Midnight Feast
  12. Sandman (Flying Dutchman)

Links: Sito Ufficiale, Facebook

 

 

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