Arriva l’autunno, arriva il Salotto Muzika, prima tocca Bologna e poi Milano. Una rassegna rivolta al lato più intimo delle esibizioni, per creare quel contatto reale e vibrante tra artista sul palco ed il suo pubblico. Un salotto, con divanetti e spazio a terra dove sedersi, nel quale godere senza filtri di ogni nota del concerto.
Il programma realizzato da La Fabbrica per i primi due capitoli della rassegna (tre serate a Bologna ed altrettante a Milano, in attesa di quelle a Roma e in Basilicata) porta nelle due città del Nord un ventaglio di artisti che ben rappresenta il meglio che la scena cantautorale e indipendente italiana possa offrire oggi.
Noi siamo stati alle serate inaugurali nella città emiliana e nella grande Milano, e questi sono i racconti del nostro “sentire”.
Dimartino + 33ore @ BenTiVoglio Club (La Scuderia) – Bologna 11/10/12 (a cura di Emanuele Gessi)
Nuova casa per il Salotto Muzika: salutiamo con affetto le ruvide pareti in pietra de L’Arteria di vicolo Broglio per andare a conoscere la spaziosità del BenTiVoglio Club (La Scuderia), con il suo soffitto a volte, i suoi divanetti, ed il brulicare di gente nell’antistante e vivissima Piazza Verdi. Una nuova casa per cambiare, ma essere sempre riconoscibili: l’intimità è uno stato indotto dalle emozioni e solo marginalmente condizionato dai luoghi.
Apre la serata Marcello Petruzzi, conosciuto con il nome del suo progetto musicale 33ore. Un live intenso ma anche molto scarno nella sua essenzialità di chitarra e voce. Complice un suono che non riusciva ad uscire fluido dalle casse, non si può dire che l’esibizione sia realmente ben riuscita. Resta però la curiosità per un nuovo ascolto, magari in una situazione completamente acustica, per un cantautore che da tanti è ritenuto un tassello importante del panorama indipendente.
Scendendo le scale poste dietro il palco, Dimartino e la sua band giungono dai camerini direttamente sul palco tra gli applausi del pubblico che nel frattempo si è infoltito. Per chi non avesse mai ascoltato dal vivo Dimartino è importante una premessa: live è tutto diverso. Non intendo meglio o peggio, ma diverso. Rispetto a quanto ascoltabile su disco, l’esibizione dal vivo è molto più fragorosa e ricca. La batteria spinge forte il ritmo con un suono rotondo, le delicate note di piano su disco diventano qui vere coprotagoniste insieme al bel canto di Dimartino. Ecco, appunto, cos’altro stupisce: Dimartino sa cantare, pur senza virtuosismi – è vero – ma la sua voce appare educata e senza sbavature (forse anche per il motivo su cui lui stesso dal palco ironizza dopo aver coinvolto il pubblico in un coro: “infondo siamo tutti neomelodici!”).
Dimartino si propone in un trio che riempie l’ambiente con un suono avvolgente e coinvolgente, mentre i suoi testi romantici e sognanti (spesso dal sapore agrodolce) riescono a colpire ogni ascoltatore con leggerezza, ma a fondo.
Una lunga scaletta senza interruzioni, senza chiacchiere, solo musica tratta dall’ultimo disco Sarebbe bello non lasciarsi mai ma ogni tanto è utile e dal precedente Cara maestra abbiamo perso.
Quella tenuta al BenTiVoglio Club è stata un’esibizione molto generosa e spontanea che lascia un piacevole ricordo nel pubblico, così come le chiacchiere nel dopo concerto sorseggiando un Montenegro, nel nuovo salotto di Piazza Verdi.
Alessandro Grazian + Davide Ferrario @ Biko – Milano 25/10/12 (a cura di Piera Tedde)
Il Salotto Muzika a Milano ha le colorate pareti del Biko come location, un piccolo circolo Arci in cui l’atmosfera intima calza a pennello con ciò che il progetto si propone di dare al suo pubblico. La prima data milanese vede protagonista Alessandro Grazian, impegnato nel tour di presentazione di Armi, il nuovo lavoro in studio. Ad aprire la serata sale sul palco Davide Ferrario (chitarrista di Franco Battiato, Gianna Nannini ed altri) che presenta alcuni brani del suo album F. Tra elettronica e acustica si presenta nella sua veste cantautorale, alcuni brani sono molto gradevoli ed è una piacevole scoperta. Tra la performance di Ferrario e il live di Grazian, come consuetudine al Salotto Muzika, un divano appare di fronte al palco e Alessandro risponde alle domande sul suo nuovo lavoro. Un lavoro che si colora di tinte marcatamente più rock rispetto ai precedenti e la carica si sente dal primo pezzo che presenta sul palco: la title track è energia allo stato puro, rock che si mantiene saldo alle urgenze peculiari e profonde della canzone d’autore. Accompagnato da Ferrario alla chitarra e alla tastiera e da Alessandro Russo alla batteria, Grazian offre una scaletta improntata alla consegna al pubblico delle sue nuovi armi che dal vivo appaiono ancora più incisive ed energiche. Un muro elettrico di rabbia e ironia in cui particolare menzione meritano le pesanti chitarre di Non devi essere poetico mai. Passa tra echi di disincanto e introspezione una serata di buona musica, dove il contesto più intimo, rispetto ai concerti all’aperto o nei palazzetti, riesce a creare un’atmosfera calda sull’autunno che incombe.