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Phineas Gage – Roberto Angelini

Nella testa di Phineas Gage accadono cose strane, è indubbio. Era il 1848 quando un incidente sul lavoro divenne uno tra i più famosi casi di studio delle neuroscienze. Gage, un operaio statunitense, fu vittima di un esplosione che conficcò un’asta di metallo nel suo cranio. Si narra che dopo pochi minuti dall’incidente, nonostante il gravissimo trauma subito e la cruenta asportazione di parte dei lobi frontali del cervello, lui fosse cosciente. La particolarità del “caso Gage” sta nell’incredibile dinamica dell’immediato post-trauma, ma anche e soprattutto nei forti cambiamenti del suo umore e della sua personalità nei giorni a seguire. Gage divenne estremamente violento, incapace di prevedere le conseguenze delle proprie azioni, privo di freni inibitori.
Un disco tanto curato come quest’ultimo di Roberto Angelini parrebbe aver poco a che fare con la storia di Gage, ma nella realtà non è così. Per prima cosa ad accomunare la vicenda di Gage e l’albulm di Angelini c’è il cosiddetto miracolo: lo stupore durante l’ascolto del disco è enorme, e la curiosità crescente di brano in brano. Il secondo elemento è, invece, il cambiamento di umore, paesaggi, visioni e percezioni.
Roberto Angelini, dopo l’apprezzatissimo La vista concessa, si ripropone con un disco complesso ma ricco di dettagli affascinanti. Delicatezza nell’elettronica, eleganza nel pop, immediatezza nel jazz, rispetto e personalità in una reinterpretazione, internazionalità nel provincialismo indipendente italiano, brani strumentali che non sono riempimento ma sostanza: per ogni brano Angelini ha scelto una cosa difficile da realizzare, e l’ha portata a termine, a modo suo.
Phineas Gage è un disco di qualità. Chi ha assistito almeno una volta ad un live di Roberto Angelini sa benissimo che quella è la dimensione ideale per lui, attorniato dai suoi strumenti o da musicisti compagni di viaggio e di vita, perchè un album è un contenitore decisamente troppo piccolo.
Brani come Roma mia d’estate, Al mio risveglio e l’eterea Gibilterra sono dimostrazione di una meravigliosa sensibilità compositiva; Come sei e Cenere sono invece espressione della precisa capacità di scrittura pop di densità e approccio internazionale.
Roberto Angelini si conferma una pedina importante del panorama musicale italiano, anche se sfuggente e difficilmente inquadrabile, e forse proprio per questo ancora più prezioso. Il suo Phineas Gage appare un lavoro non del tutto completo, ma profuma tanto di libertà, e questa non è cosa da poco.

Credits

Label: Fiorirari / Universal – 2012

Line-up: Roberto Angelini

Tracklist:

  1. Nella testa di Phineas Gage
  2. Cenere
  3. Falafel
  4. Roma mia d’estate
  5. Gibilterra
  6. Al mio risveglio
  7. Come sei
  8. Black eyed dog
  9. Vento e pioggia
  10. Blues senza mutande

Link: Facebook, Soundcloud, Sito Ufficiale

Cenere – Streaming

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