La primavera dei sordi – Pennelli di Vermeer

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Il movimento lavico della musica partenopea è inarrestabile. La primavera dei sordi è un disco in cui il rock sprigiona tutta la sua libertà, rompe gli argini di genere e si sedimenta in una moltitudine di sapori. Questo disco non è l’inizio dei Pennelli di Vermeer ma il punto d’approdo di una gavetta di anni che li ha visti in esibizioni live entusiasmanti e premiati dalla critica in manifestazioni come Rock Targato Italia, PofiRock Festival fino ad arrivare ad aprire il megaconcerto di Pino Daniele recentemente. Un rock che è una fusione di folk ed elettronica con immersioni in un’atmosfera progressive anni settanta. Pasquale Sorrentino fornisce la voce a questo progetto contribuendo a dare una profondità teatrale al tutto. Siamo davanti a degli Elio e le storie tese con attitudine meno ironica e più sarcastica. Canzoni come Manifesto 70 x 100 e Incuboinuncubo sono perfette nella loro critica a due pilastri della nostra decadenza odierna quali la politica e la TV. La passione per le arti pittoriche di Pasquale Sorrentino fuorisce in brani come L’urlo (che vede la partecipazione illustre di Lino Vairetti) e Luce. I Pennelli di Vermeer vi sorprenderanno per la leggerezza e al contempo complessità della struttura musicale. Spazio anche per l’amore con la bellissima Cinque minuti… una notte di arrangiamenti di archi sublimi. Nell’incatevole ballad Nel giardino di Belzebù la voce di Pasquale dialoga e si completa alla perfezione con quella di Stefania Aprea. Un disco vivo che pulsa di energia unica.

Credits

Label: La canzonetta – 2008

Line-up: Pasquale Sorrentino (voce e chitarra acustica) – Giovanni Santoro (basso) – Raffaele Polimeno (pianoforte, organi e synth) – Pasquale Palomba (chitarra elettrica) – Marco Sorrentino (batteria e voce)

Tracklist: