Enrico Botti arriva con A trovare i miei amici ci vado in bici, il suo disco di esordio, free download su Bandcamp.
Enrico Botti nasce come chitarrista classico, prestando le sue sei corde, nel corso degli anni, a vari gruppi; muta in polistrumentista con il passare del tempo e in autore del romanzo breve Lì cade l’occhio, diventato poi uno spettacolo teatrale sperimentale.
Il suo disco è un’amalgama di rock, blues e fine cantautorato italiano; i temi affrontati nei pezzi dipingono una comune umanità, un quotidiano popolare venato da lieve ironia ed umorismo, a partire dal brano che dà anche il titolo all’album. In fondo, chiunque di noi si affiderebbe ai pedali della bicicletta nel malaugurato caso in cui ci sequestrassero la patente di guida. La libertà ha come prezzo la solitudine, ma c’è ancora chi vuole continuare a sognare; ed in questo caso, la bicicletta che prende il posto dell’utilitaria, diventa sinonimo di una serenità riconquistata. “La iella ci vede bene attraverso gli occhi di un carabiniere”: queste parole ripetute sul finale diventano una sorta di stornello ritmato e ironicamente ridondante, come quegli aneddoti, quegli episodi della nostra vita, più o meno simpatici, che ci ritroviamo a ripetere e a raccontare agli amici in ogni occasione possibile.
Si apre con un bel giro rockeggiante di chitarra Ricco e Prepotente, la storia di un vecchio amico che non è più lo stesso rispetto a quello che ricordavamo. Il concetto si ripete lungo tutto il testo, enfatizzato anche da un tono di voce maggiormente tagliente e spigoloso. Disillusione.
Lei non c’è: sfumature blues, ai confini del country. Malinconia e considerazioni esistenziali , tra convenzioni ed illusioni. Profonda.
Il mio caro amico il denaro: i tasti del pianoforte riescono a dare una sfumatura tra il folk ed il grottesco che, unita al giro di chitarra mazurkiano e alle parole quasi sussurrate che rimandono e descrivono l’eterna lotta con, appunto, il denaro, danno vita ad una sceneggiatura efficace e coinvolgente. “Sono stanco di avere bisogno di te”: quale conclusione migliore.
Leggerezza, orizzonti, gratitudine e meraviglia: sono queste le sensazioni percepite ne Il tardo pomeriggio diventa sera, in cui si descrive un paesaggio rurale, tra la noia e l’amore profondo, tra la neve e la primavera, tra il sole e l’avvenir della sera, tra la malinconia e la felicità, tra diffidenza e totale fiducia. In divenire.
Undici tracce ben amalgamate tra di loro per creare un insieme garbato e mai eccessivo. Un bel disco misurato e senza nessun tipo di artificio, in cui le parole hanno davvero un ruolo da protagonista.
Credits
Line-up: Enrico Botti – Nicolas J.Roncea, Matteo Cancedda, Giorgio Boffa, Matteo Romano, Maurizio Busca
Tracklist:
- Non dormo più
- A trovare i miei amici ci vado in bici
- Devo farmi una posizione
- Il destino che si compie
- Ricco e prepotente
- Finchè sei un uomo
- Il gatto del vicino
- Lei non c’è
- Il mio caro amico il denaro
- Tua madre è ancora giovane
- Il tardo pomeriggio diventa sera