Non è tranquillizzante iniziare a scrivere sapendo che qualsiasi cosa si andrà a mettere nero su bianco risulterà sbagliata. Per niente proprio. È tutta colpa di Federico Moi (batterista negli Hollowblue, solista nel progetto Lovers of 69 ed ora con il progetto personale a nome Lo Sconosciuto) il quale impazza di goduria a mettere l’ascoltatore in difficoltà.
Ogni riferimento musicale è saltato, tutte le “regole” del buongusto radiofonico sono calpestate, qualsiasi tipo di schema è sventrato: questo è il Decalogo +1 di Federico Moi.
Si tratta quindi di un disco complesso, che a tratti conquista per ingegnosità ed ironia (il solo titolo dell’ultimo brano, Lo sai Baba?, meriterebbe un premio). Poi c’è la profondità di alcuni testi, spiazzante e inaspettata, a rendere prezioso un disco pieno di idee nascoste come fossero pietre preziose tra inutili cocci di vetro tutti uguali (“Segnalare / sfanalando / agli altri / automobilisti / la presenza / dei carabinieri / o della polizia / è l’unica / forma / vera / e spontanea / di solidarietà / tra esseri / umani / ed è pertanto / l’unica / che non pratico”).
Leggendo il libretto allegato al disco si capiscono anche altre cose: i brani sono cantati/narrati da quattro differenti personaggi: L’uomo Pecora, Bambino, Neanderthal e Ordinario. Tutto il disco offre quindi quattro punti di vista diversi sulla vita, l’amore, la morte e la società, ritrovandosi sorprendentemente legati da un comune senso di inadeguatezza.
Un lavoro apparentemente scombinato e folle cela un ordine “altro” e differente. Difficile criticare, difficile apprezzare in toto: Decalogo +1 è un opera che forse resterà ignota per molti ma di certo meriterebbe più attenzioni (la musica indipendente italiana è davvero crudele, perchè a Federico Moi sarebbe bastato entrare nelle grazie di un paio di persone per trovare la propria “stramberia” osannata per qualche mese sulle riviste di settore e nelle newsletter dei tanti addetti ai lavori, e poi chissà).
“Non ho mai / Sentito la sua voce / O visto la sua faccia / Nemmeno in / lontananza / Ma come non mai / Sono stra-convinto / Che Fabio Volo / mi fa cagare”. L’Italia è questa, nel bene e nel male: che dobbiamo farci?
Credits
Label: A cup in the garden – 2012
Line-up: Federico Moi (testi, arrangiamenti, voce, musica)
Tracklist:
- Solidarietà
- Identità
- Gelosia
- Odio
- Tuedio
- Volare
- Ha tentato
- Sciopero
- Libertà
- Lo sai Baba?
Link: Facebook