Istantanee di una sera d’estate sotto il cielo di Milano. Istantanee di energia sopra il palco e di passione che attraversa i molti corpi pronti a saltare sotto quel palco. Istantanee di amicizie che si nutrono di esperienze comuni, di vite che sono cresciute al ritmo di quelle note e al suono di quelle parole, che sembrano riconoscersi nei movimenti di quei cinque scatenati: Boosta, C-Max, Ninja, Samuel, Vicio, i Subsonica.
L’attesa è lunga fuori dall’Arena Civica ma premiata da un posto in prima fila che mi consentirà di godere di ogni momento, dall’inizio alla fine.
E l’inizio è una sferzata di adrenalina, una carica di energia e di potenza: una gabbia luminosa nasconde ancora la band ma questo non frena l’urto di Veleno con la sua base graffiante, il ritmo battente e la consapevole arrendevolezza della voce di Samuel: “E un’altra volta mi avvicinerò / Alla tua bocca mi avvicinerò / E un’altra volta mi avvelenerò / Del tuo veleno mi avvelenerò.” Il pubblico è già in delirio, sembra pronto a farsi colpire dal veleno che scorre nelle note ed è pronto ad esplodere su La glaciazione: si salta, si poga, si vive. La prima ora di concerto vola via velocissima, serratissima, senza sosta in un susseguirsi di pezzi nuovi come la riflessiva Piombo e pezzi vecchi come Istantanee e la sempre stupenda Colpo di Pistola: “Ti farò male più di un colpo di pistola / È appena quello che ti meriti / Ci provo gusto me ne accorgo ed allora / Non mi vergogno dei miei limiti e lividi / Come ti gira dopo un colpo di pistola / Ti vedo un po’ a corto di numeri / Ci provo gusto me ne accorgo ed allora / Non mi seccare coi tuoi alibi”. Quanta voglia di saltare c’è adesso, quanta voglia di sentirti viva nella speranza di far arrivare a chi ti ha fatto male un messaggio chiaro. O forse è per te stessa quel messaggio?
Il ritorno sul palco ci regala un altro brano de L’eclissi, Nei nostri luoghi e un nuovo adrenalinico salto indietro verso Nuova Ossessione, passando per Preso blu: “perché non ci provi ad arrenderti / a un giorno di pioggia / al gusto di pioggia, / in anni di pioggia.” Nuova pausa, ormai siamo oltre l’orario consentito, rischiamo la multa… ma nessuno se ne vuole andare… soprattutto noi lì sotto che non siamo ancora stanchi di saltare e cantare e allora arriva Tutti i miei sbagli. La mente torna indietro, a dov’ero quando ho sentito la prima volta questa canzone, con chi ero, chi ero. Qualcosa è rimasto stupendamente uguale, altro è cambiato. Ho ancora voglia di saltare stasera… Potrei sentirne altre cento di canzoni, vorrei sentirne ancora e per una volta non trovo insopportabile neanche il pogo… regalo di una bella atmosfera, di una strana unità di fondo. Il cielo su Torino è l’ultimo regalo per me… Peccato la prima parte si sia persa in problemi di audio… “Tu sei come me”… Stasera sembriamo avere tutti qualcosa in comune. (Lost Gallery)