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Once: intreccio toccante fra musica, cinematografia e sentimenti

Il progetto di Once nacque un paio di anni fa, ma in Italia non ha ottenuto la giusta visibilità fino a quest’anno. Molti ricorderanno gli spot per radio di un film che sembrava triste e bello, che ispirava poesia, ma lasciato a sopravvivere in un angolo. Spolverata la superficie di mistero che lo avvolge, Once di John Carney acquista potenza e linguaggio ad ogni fotogramma finendo per appassionare ed emozionare. I protagonisti sono Glen Hansard (già in The Commitments di Alan Parker, altro film culto per gli appassionati) e Marketa Irglova, musicisti nella vita e sullo schermo. Lui è membro fisso della band The Frames, molto apprezzata popolarmente e seguita via MySpace. Lei è una pianista e musicista ceca che ha collaborato in diversi progetti di Hansard.

Il film si svolge in una Dublino sussurrante dove il nostro protagonista sbarca il lunario cantando pene d’amore per strada per pochi spiccioli, mentre lavora in negozio dal padre aggiustando aspirapolvere. Marketa è una ragazza madre immigrata, con un matrimonio quasi alle spalle e una figlia da crescere. Quando i due si incontrano nasce un sodalizio artistico sensazionale che riporta a galla le loro sofferenze passate. Glen scrive e Marketa ascolta, impara, rielabora e contribuisce alla creazione di un progetto concreto, il sogno di una vita: pubblicare un disco. Non c’è il classico processo presente in tutti i film di questo genere in cui i musicisti bussano ad ogni porta e mediamente tentano di farcela. In questo caso si assiste al lavoro continuo, estenuante e incredibilmente febbrile di artisti di grande talento che si scontrano sì con uno scetticismo superficiale, ma che può durare realmente poco.
La pellicola riesce a regalare immagini alle note che se sono come immagini di per sè ma perdono il senso estetico
non appena vengono suonate acquistando un altro valore, parlando al cuore di ogni spettatore con una delicatezza infinita. Sottoposto a lavorazione per solo due settimane e distribuito coraggiosamente dalla Sacher, la casa di produzione di Nanni Moretti, il film è ripreso con il piglio documentaristico, con telecamera a mano e con luce naturale: poco artificio, molta realtà che include sentimenti che nascono e che non sempre finiscono come ci si aspetterebbe. Glen e Marketa si scontrano, si conoscono, condividono la loro passione, creano un’alchimia rara e si amano a modo loro, senza sfiorarsi attraverso la creazione materiale dei loro sogni.
La colonna sonora è un altro motivo per cui è necessario considerare questa produzione. Contiene tutti i pezzi presenti nel film, interamente composti da Hansard o dalla Irglova, alcuni realizzati da entrambi. La traccia di maggior successo si è rivelata Falling Slowly che ha vinto meritatamente un Oscar come miglior canzone nel 2008 e che nel film rappresenta l’inizio della collaborazione artistica in un sempre adorabile negozio di strumenti musicali, di quelli in cui ti lasciano suonare senza urlarti dietro di tutto. Personalmente trovo emozionanti in particolare All the way down, un unplugged da chitarra imbracciata sul letto, e Say it to me dal testo molto semplice e anche piuttosto breve, ma con una potenza vocale che sa arrivare all’anima.
Il sottotitolo recita: How often do you find the right person?”
La risposta ovviamente risiede nel titolo: solo una.

Once – Trailer


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