Alcuni dischi hanno bisogno di diversi ascolti per conquistare, altri invece si insinuano da subito. Lunedì mattina, ore 7, cielo scuro e temperatura ostile, sbadiglio. Autobus pieno di persone, ragazzi e ragazze, qualcuno grida. “Play”. Cielo azzurro, un giro in bicicletta in collina, sole, primavere di giovinezza e pensieri d’amore. Love Hotel è il primo album ufficiale dei Superpartner, che dopo diverse autoproduzioni e incursioni in compilation, mettono in fila dieci canzoni per andare incontro a questo autunno. Definito dagli autori stessi un disco pink pop, gioca invece intorno a sottili contrasti. Due voci, un uomo e una donna, appigli vintage che si mescolano a strumenti più nuovi. Pur intrise del medesimo romanticismo di fondo, le canzoni si prestano a rappresentare i diversi umori che uno stesso sentimento può provocare. Così, se Song for Sarah è un inno al buonumore così accattivante che non può non strappare un sorriso o far tamburellare la mano, Lady Swimmer invece sembra scritta appositamente per far scendere una malinconica lacrima. Do you remember the hill? è un singolo ideale, ha una costruzione davvero impeccabile: melodia convincente, un’altalena perfetta fra strofe e ritornello, una combinazione ideale tra la voce maschile e femminile. La melodia è ricca e interessante: sposa la strumentazione classica con il suono del computer e del synth, rendendo il risultato particolare. Un lavoro che vorresti far suonare come un vinile, con la puntina che ogni tanto salta, con quel suono imperfetto e caldo che andrebbe perfettamente a braccetto con l’animo nostalgico di queste canzoni. No secrets, Love Hotel, Microfilm incarnano del tutto questo spirito, mettendo in fila delle melodie composte ad hoc, che crescono e si aprono al momento giusto, lasciando il segno, con chitarre e tastiere che imprimono le loro note nella mente. Inevitabile un appunto particolare per la voce di Rosita e per la grazia con cui scivola sulla musica, dalle prime note sino alla bellissima Chic and shine che con incantevole dolcezza chiude il disco, lasciando dietro di sé un’elegante eco.
Nei diversi elementi che lo compongono questo disco non è mai estremo. Pieno, tanto di melodie e suoni quanto di immagini, gioca i propri colori sdraiandoli su una base tenue. Come in un disegno a pastelli leggeri, i colori si mescolano in sfumature nostalgiche; da queste l’opera guadagna la propria resa d’insieme. E’ il disco della mezza stagione che non c’è più, scalda e abbraccia come il primo maglione pesante che si indossa d’autunno, come la prima giornata primaverile in cui togliere il cappotto e godere il sole. Love Hotel non è un lavoro che percorre nuove strade musicali, non appare complesso né stravolgente. E’ piuttosto un’opera semplice che nasconde nella sua rara ed innata familiarità il proprio punto di forza. Attinge ad un immaginario molto preciso, è figlio non solo delle proprie melodie ma anche delle immagini che esso stesso evoca. Un approccio morbido, che merita attenzione anche per la cura con cui è realizzato. Riuscire a costruire un bel disco pop, di musica gentile che accarezzi il sogno, non è affatto facile come sembra. Con le evasioni che ci regalano i Superpartner superano la prova a pieni voti, e infondono benessere sin dalle prime note.
Credits
Label: Pippola Music – 2008
Line-up: Rosita Garzia (voce), Francesco Lanferdini (voce, chitarra, computer), Vincenzo Carluccio (chitarra), Gianpaolo D’Errico (basso), Francesco Fiore (batteria), Cristiano Longo (tastiere, synth)
Tracklist:
- Song for Sarah
- Do you remember the hill?
- Lady Swimmer
- Pink Girl
- Supernatural
- No secrets
- Love Hotel
- Microfilm
- Torture me
- Chic and shine
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