Chiudete gli occhi. Entrate in questo mare di elettronica “organica”. Oscillate con il pendolo esistenziale di Sohn. Oggi in questo mondo la parola “sentire” può solo significare sopravvivere cercando un amore catartico. Proprio questo modo di “sentire”, questo modo di sopravvivere si respira in brani come Tempest, Artifice, The Wheel e Paralysed. Sohn ha il dono della sintesi lirico-emozionale sia a livello di strutture sonore che a livello di scrittura testuale. Un mix esplosivo di parole e suono che si fonde talmente alla perfezione che il viaggio interiore scatta con molta facilità. Pur essendo un grande polistrumentista, lo strumento che meglio riesce a suonare è la voce dai mille aggettivi: sinuosa, fredda, calda, campionata, ipnotica, sussurata, angelica, dannata… incredibile. Per non parlare delle diverse scenografie ritmiche che vestono magicamente tutte le tracce dell’album. Sohn riesce a raggiungere una potenza melodica ed esistenziale originalissima pur partendo sicuramente da esperienze di artisti come Aphex Twin, Thom Yorke, Fink e Massive attack. Tremors non si può descrivere, Tremors va solo ascoltato in apnea mentale fino a ricordarsi quel po’ di umanità che ci è rimasta nelle vene. Tra i migliori album di questi ultimi mesi.
“I died a week ago/There’s nothing left/It’s caught on video/The very last breath…All this fuss over nothing/Reinventing the wheel/All this searching for something that’s not real.” (The Wheel) .
Credits
Label: 4AD – 2014
Line-up: Sohn (All instruments).
Tracklist:
01. Tempest
02. The Wheel
03. Artifice
04. Bloodflows
05. Ransom Notes
06. Paralysed
07. Fool
08. Lights
09. Veto
10. Lessons
11. Tremors
Link: Sito ufficiale.