s/t – Moostroo

Alessandra Gabola EP/Self Released, Recensioni Lascia un commento

Un mostro è una creatura improbabile, segnata dall’abominio o generata da un errore di laboratorio. Ed è più o meno quello che è successo alla canzone d’autore italiana dopo una serie interminabile di tentativi di contaminazione più o meno riusciti. Il trio bergamasco dei Moostroo decide di affrontare la questione in maniera dichiaratamente paradossale, mettendo sul piatto ingredienti azzardati e lavorando di sottrazione nelle nove tracce che compongono il loro primo lavoro in studio.
La ritmica è granitica: un drumming secco e compatto che funge da solida impalcatura per il basso di Francesco Pontiggia che è il vero marchio di fabbrica del sound dei Moostroo e riesce a spaziare dal funk distorto alla Primus in Silvano Pistola al minimalismo blues dei Morphine in Umore nero.
Il cantato di Dulco Mazzoleni traccia l’impronta autorale smussando nei testi ogni possibile eccesso grazie a un’ironia disillusa e surreale che ben si adatta alle sonorità contaminate del progetto. L’utilizzo in chiave rock della chitarra classica, distorta, risulta piuttosto efficace, anche se un lavoro maggiore sul suono avrebbe ulteriormente giovato all’impatto dei ritornelli dal sapore stoner di brani come Autocomplotto e Mi sputo in faccia.
Il Frankenstein dei Moostroo, composto da frammenti musicali apparentemente inconciliabili, riesce ad alzarsi grazie alla scintilla del talento che il trio riesce a condensare in un album godibile, diretto e profondo che lascia intravedere interessanti sviluppi.
La sensazione è che dal vivo siano davvero moostruoosi.