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Goodmorning Utopia – VeiveCura

recensione_veivecura-goodmorningutopia_IMG_201406Un mondo onirico, delicato, fluido e senza spigoli. Tutto è morbido, ti senti protetto. Ma c’è anche altro in questo mondo. Ascoltando Goodmorning Utopia ti senti amato e pienamente capace di sognare, ma allo stesso momento vivi il ricordo e la nostalgia in un modo viscerale e potente. Tra i paesaggi disegnati da Davide Iacono (VeiveCura), il passato, di gioie, dolori, illusioni, diventa l’essenza del presente. Un flusso che ha portato all’oggi, e che porterà al domani.
Evocativo nei suoni, con le sue note color pastello, Goodmorning Utopia è un disco di una bellezza più che rara. Capita di ascoltare dischi che scavano nel profondo, ma è difficile trovarne alcuni che all’ascoltatore offrono semplicemente gli strumenti per raggiungere autonomamente quella profondità. Lo splendido artwork del disco (opera di Chiara Incarbone) è anch’esso un prezioso strumento aggiunto per arrivare alla meta.
Con questo disco Davide Iacono è giunto al suo terzo lavoro marchiato VeiveCura, il suo progetto solista dopo diverse esperienze in band e composizione per colonne sonore. Si può dire che anche Goodmorning Utopia si muova in questi spazi cinematografici, con la differenza che tra i nove brani che compongono l’album chiunque può inserirci il proprio film, la propria vita. Una musica universale che supera i generi ma che se vogliamo incasellare si avvicina a certe meraviglie dei Volcano Choir (di Bon Iver) ed ai Sigur Rós nei crescendo e nelle tempeste sonore del finale. Iacono, quindi, con il calore della sua terra, declina le esperienze musicali che spesso sono frutto di una cultura nordeuropea portandole al centro del Mediterraneo, in Sicilia, annullando i confini, costruendo veri ponti.
Quasi interamente strumentale, Goodmorning Utopia gode anche di una lieve ma importantissima presenza vocale che rende ancora più immediata la comunicazione tra la bellezze dei suoni e l’ascoltatore. L’inserimento di un sinuoso dialogo tra sax nella pt.I di Utopia (Baggio) colora il brano sfiorando ancora una volta il passato, questa volta in modo diretto con suoni caratteristici degli anni ’80-’90. Il trombone in Nei tuoi occhi legno innalza ulteriormente la scalata sonora del finale; il piano sempre costante in Oxymoron viene accompagnato da un canto simile ad una brezza fredda che si lascia scaldare solo da una chitarra. La lenta e conclusiva traccia che dà titolo all’intero disco si chiude come un sogno purificante, illusorio, utopistico appunto, ma per questo non meno indispensabile. Davide Iacono, insieme ai tanti musicisti che hanno partecipato, ci offre un viaggio necessario: ascoltatelo, e sarete felicemente costretti a ringraziarlo.

Credits

Label: La Vigna Dischi – 2014

Line-up: Davide Iacono (piano, voce, batteria e percussioni, effetti) – Salvo Scucces (marimba, vibrafono, clarinetto, drum machine) – Salvatore Puma (chitarra elettrica, effetti) – Jonas David (chitarra elettrica, percussioni) – Andrea Iozzia (basso elettrico) – Peppe Schillaci (basso elettrico) – Pietro Giunta (tromba, flicorno) – Claudio Giunta (trombone) – Graziano Giunta (corno) – Armando Barni (sax alto) – Sergio Battaglia (sax tenore) – Chiara Scucces (flauto, flauto piccolo) – Jascha Parisi (violoncello) – Giuseppe Cassaro (effetti)

Tracklist:

  1. Persepolis
  2. Ad Astra
  3. Utopia Pt. I – II – III (Baggio)
  4. Nei tuoi occhi legno
  5. Young River
  6. Utopia Pt. IV – V (Atlantica)
  7. Oxymoron
  8. Utopia Pt. VI – VII (Marsili)
  9. Goodnight Utopia

Link: Bandcamp, Facebook

Goodmorning Utopia – video teaser

Goodmorning Utopia – streaming

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