Fuochi nella notte. Pulsazioni di tempesta sonica. Il progressive psichedelico bagnato di melodia pop ritorna alla grande in atmosfere più moderne e galattiche. C’è tecnica con anima. C’è il gusto per la musica che lascia il segno. I texani The secret machines ritornano con il loro terzo lavoro omonimo dopo la perdita del chitarrista Benjamin Curtis (nonché fratello del leader Brandon Curtis). La densità di big-rock beats che contraddistingue il loro suono è qualcosa che prende subito e che carica di adrenalina unica le nostre sopite vene. Questo terzo capitolo fonde ancora di più l’esordio più prog e potente del primo disco Now Here Is Nowhere con la svolta più pop-psichedelica del secondo lavoro Ten Silver Drops. Vi è equilibrio di tastiere che lega uncini melodici a grandi onde d’impetuoso rock senza tempo. Proprio brani come Atomic heels e Last believer, drop dead sono le porte di un modo diverso di fare rock potente senza usare eccessi di distorsione. Il capitolo più pop riserva sempre aperture morbide e immense che lasciano a bocca aperta come Now you’re gone. Brani come The wall are starting to crack e The fire is waiting suggeriscono gli echi anzi gli echoes di The dark side of the moon e The wall in chiave contemporanea. The Secrete Machines hanno nel DNA il prog dei Pink Floyd e l’epica rock dei Who. Hanno un’attitudine incredibile perché hanno detto di no nel loro momento di successo ad una major come la Warner per sentirsi liberi e prodursi questo disco con una proprio etichetta. Chiudere gli occhi e sognare e facile con I never thought to ask. Perfetti perché emozionano.
“After the silence that which comes nearest to expressing the inexpressible is music.” – A. Huxley
Credits
Label: TSM Recordings – 2008
Line-up: Brandon Curtis (Vocals, Bass, Keyboards) – Josh Garza (Drums) – Phil Karnats (Guitar).
Tracklist:
- Atomic Heels
- Last Believer, Drop Dead
- Have I Run Out
- Underneath The Concrete
- Now You’re Gone
- The Walls are Starting To Crack
- I Never Thought To Ask
- The Fire Is Waiting
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