Le cose spesso accadono così, in modo semplice. Talvolta iniziano per gioco, o addirittura con il gioco. Questo è il caso di Tutto Molto Bello, il primo torneo di calcetto per etichette indipendenti. Giunto alla quarta edizione, ideato ed organizzato da SferaCubica, si è tenuto per due giorni all’interno del Parco del Dopo Lavoro Ferroviario di Bologna, appena fuori i viali che abbracciano il centro cittadino. I campetti del DLF, il viale alberato, la decadente fontana, le panchine, tutto ciò che abbiamo soltanto scorto con la coda dell’occhio intorno al Locomotiv nelle innumerevoli serate trascorse tra il bancone ed il suo palco, in questi due giorni ha trovato nuova vita.
Il Tutto Molto Bello non è solo un torneo di calcetto ma un programma ricco ed allo stesso tempo quieto. Gli organizzatori hanno trovato il format della giornata “qualunque” in un contesto “straordinario”. Al Tutto Molto Bello puoi mangiare originali prelibatezze, bere una birra in un parco, perdere un’amica tra le grucce di un mercatino vintage, portare a spasso il cane, seguire una partita di calcetto, scoprire come stanno in tenuta sportiva certi loschi figuri che solitamente scorgi sopra e sotto i palchi (e per questo sorriderne in segreto); tutto ciò ed altro ancora in un unico spazio all’aperto benedetto da un clima strepitoso alla faccia di questa maledetta estate.
Due giorni di sport dove l’agonismo è stato vero, seppur nei limiti del fair play; due giorni di musica con i concerti pomeridiani di Tutto Molto Acustico e quelli serali all’interno del Locomotiv; due giorni di buon cibo e relax. In poche parole: una pacchia da vivere appieno. Per questo non abbiamo perso l’occasione di seguire il Tutto Molto Bello 2014, dal pomeriggio a sera in entrambe le due giornate.
26 squadre in competizione a rappresentare una grande fetta della musica indipendente italiana, perlopiù etichette con i propri artisti, una squadra di promoter musicali ed anche la bella ed importante partecipazione internazionale con la squadra Primavera Sound.
Prima lo svolgimento dei gironi all’italiana e poi gli ottavi, mentre il pubblico si gode la giornata tra gli stand (piadine, fritto di pesce, patate fritte, dolci, cibo vegano, ecc) e gli informali concerti di Tutto Molto Acustico con I giorni dell’assenzio, Setti, WrongOnYou, Pocket Chestnut, La Maison, Phill Reynolds. In particolare ha destato la nostra attenzione la particolarissima voce di WrongOnYou: qualcosa di profondo e vibrante, di grande effetto anche in un contesto così semplice.
Finite le partite, il sole cala dietro gli alberi ed i palazzi, si cena ed inizia la serata oltre il portone del Locomotiv. KeepOn Festival, una serata con ben cinque esibizioni a premiare gli artisti che più sono stati votati dal circuito che unisce molti gestori di locali italiani.
I livornesi Appaloosa hanno aperto la serata con il loro sound camaleontico e potente. Batteria e due bassi, synth, effetti e qualche diavoleria elettronica per creare una musica che conquista tutti. La forza e la sensualità di un ritmo quasi primordiale, che non troverà mai una definizione. Una miscela rock con venature funk ed hip hop, la modernità elettronica ed il sudore: una vera esplosione che lascia senza fiato.
Dopo gli Appaloosa salgono sul palco i Betti Barsantini, progetto capitanato da Alessandro Fiori (cantautore e musicista già con i Mariposa) e Marco Parente (poliedrico cantautore che alle spalle ha un’infinità di progetti e collaborazioni). Insieme a loro, sul palco c’è Lorenzo Maffucci al basso (Babyblue, Blue Willa, Mangiacassette). Il live scorre senza particolari alti o bassi. La bravura e l’estro della coppia Parente-Fiori è innegabile, il continuo cambio di strumenti e la particolarità dei brani è coinvolgente, ma tutto ciò non basta però a graffiare e lasciare un segno sulla pelle del pubblico che già era stato particolarmente segnato dal precedente live.
A spingere di nuovo sull’acceleratore ci pensa Bologna Violenta, con il suo delirio di suoni distorti e devastanti. La storia degli omicidi ad opera della banda della Uno Bianca prende la forma delle vibrazioni sonore che spingono forti sul petto e sui timpani. La forza evocativa di quei suoni, accompagnata dai filmati e dalle didascalie proiettate dietro a Nicola Manzan, riescono a creare un’unica narrazione, tra orrore e stupore, tra indignazione e cronaca. L’opera del musicista veneto è di grandissimo impatto. Quei suoni emessi dalle casse del Locomotiv, apparentemente così incomprensibili, riescono ad essere incredibilmente decodificati dall’ascoltatore, lasciandolo turbato, svuotato, o forse più appesantito da una frazione dell’immenso dolore di un’intera società violentata dall’odio.
Lo stacco è ancora una volta notevole: dopo Bologna Violenta sale sul palco Nicolò Carnesi. Il suo set appare sbiadito, seppur i suoi brani siano tutti orecchiabili. Chitarra, tastiere, ed alcune basi (che forse si potevano evitare reinventando alcuni brani in versioni più efficaci anche in duo) a colorare di sorrisi il locale bolognese. Sotto i ricci di Carnesi però sembra non esserci molto stasera: la dura vita del cantautore degli anni zero è anche questa.
A chiudere la serata il compito è affidato ai Fuzz Orchestra, un’altra band che non si risparmia in energia e frastuono. Impressionanti nel loro rock assolutamente graffiante ed abrasivo. Fuoco e fiamme in questo set conclusivo, dove qualità e passione trovano un buon compromesso per accontentare tutti gli amanti del rock più duro.
Il Tutto Molto Bello riprende il giorno successivo, domenica, con la “colazione dei campioni”: un brunch all’aperto nel parco della DLF. Le varie realtà coinvolte, piccole o grandi che siano, hanno permesso al Tutto Molto Bello di trasformare gli spazi della DLF in un piccolo villaggio, caratteristica che ha reso questi due giorni veramente piacevoli.
Le partite riprendono, siamo alle fasi finali ed entro serà verrà decretato il vincitore della coppa. Sì, si tratta proprio di una coppa, per l’esattezza la Coppa Regina di un salumificio piacentino! Ai vegani non piacerà ma almeno ci sarà un po’ di gusto nel baciare la coppa dopo averla alzata verso il cielo.
Nonostante questo sia il premio più ambito (seppur il più goliardico), i veri premi sono altri, offerti dagli sponsor, come stampe di cd e giornate in studio di registrazione.
Anche oggi i mercatini e i banchetti culinari fanno da cornice allo svolgimento delle attività sportive, insieme ai concerti acustici di G-Fast, Michele Maraglino, NonGiovanni, Eugenio in via di Gioia e The Holy Storm.
Quando ormai il sole sta calando, il triplice fischio dell’arbitro conclude la finale tra la piemontese Libellula e la bolognese Unhip. La coppa resta in regione, ma Libellula non perde occasione per festeggiare grazie ai giovanissimi Eugenio in Via Di Gioia che dal campo improvvisano un piccolo live che lancia in anteprima il loro nuovo singolo Ho perso, il tutto tra gli applausi ed i sorrisi del pubblico divertito.
Birra, piadina e poi Locomotiv, con un concerto speciale che chiude il Tutto Molto Bello 2014: il grande ritorno dei My Awesome Mixtape. Partiti da Bologna, i My Awesome Mixtape qualche anno fa hanno conquistato l’Europa: diversi passaggi su MTV, concerti all’estero ed un discreto successo nella nostra penisola. Quando tutto sembrava andasse per il meglio… puff. Questioni interne alla band hanno portato allo scoglimento. Ora, che la voglia di suonare insieme c’è ma le possibilità si vedono ulteriormente ridotte, hanno deciso di fare l’ultima piccola serie di concerti. Al Locomotiv si respira l’aria di una festa di fine anno.
Ad aprire la serata ci pensa Osc2x (Vittorio Marchetti), con la sua musica che si muove nei territori dell’elettronica e del pop: canta bene, gioca con basi, campionamenti ed una chitarra, ed il risultato è piacevole e di potenziale grande crescita.
Dopo di lui salgono sul palco i My Awesome Mixtape. Sono bravi, davvero. Sanno coinvolgere il pubblico, ed hanno in passato saputo scrivere brani davvero perfetti. L’approccio della musica indie-pop che si sporca di rock, che si ripulisce con l’uso di tromba e violino, che si imbastardisce e si caratterizza per il costante mood ondeggiante dell’hip-hop nei suoni e nel canto. Un mix davvero originale che in Italia a parte loro nessuno è riuscito a concepire e concretizzare con questa qualità.
E’ una serata speciale, quindi lo è anche il pubblico: storici fan e amici (c’è chi gli urla “Come siete invecchiati!”) e chi con loro ha diviso i palchi in passato. E’ una festa, dicevo, e sul palco si sono ritrovati addirittura in otto a suonare.
I My Awesome Mixtape hanno offerto un grande show: non poteva esserci un saluto migliore.
La serata si è conclusa e con essa il ricco programma del Tutto Molto Bello 2014. Eventi come questi fanno davvero bene alla creazione di un “ambiente” musicale all’interno di un contesto così frammentario. Tante piccole realtà si ritrovano non tanto per mettersi in mostra, ma per giocare, per passare due giorni insieme, per mischiarsi a tutti. Si cerca di andare in rete, ma soprattutto di fare rete. Sono tantissimi i musicisti e i cantanti che ho visto in questi due giorni, chi con la famiglia, chi da solo arrivato da lontano, chi a sudare e chi soltanto per passare qualche ora in bella compagnia. Ed era tanta anche la gente della città, giovanissimi ma non solo, ad aver pensato che due giorni così al DLF sarebbero stati spesi bene.
Un successo su tutti i fronti, un piacere da vivere, un festival/torneo che ora si trova di fronte all’obbligo morale di crescere e diventare sempre più grande, più conosciuto, ancor più Tutto Molto Bello.
Gallery fotografica di Emanuele Gessi
Tutto Molto Bello 2014 – il racconto
Si ringrazia SferaCubica per la collaborazione.