Va bene, ve la piazzo lì schietta schietta, senza troppi fronzoli: i Tv on the Radio sono tra i gruppi più validi e sorprendenti della scena indie odierna. L’idea iniziò a farsi strada nella mia mente già nel lontano 2003, dopo il disco d’esordio Desperate Youth, Blood Thirsty Babes. Con tre dischi all’attivo in cinque anni, l’azzardo diventa una conferma quasi scontata. La grande mela è un meltin pot di culture ed etnie diverse che spesso anche difficilmente convivono tra di loro. I cinque multietnici di Brooklyn hanno sempre dimostrato come conciliare nella sorprendente armonia di uno stile personale le diverse e molteplici influenze. Dopo le atmosfere più cupe e più cariche di suoni dei due splendidi dischi precedenti, quest’ultimo Dear Science, parte dalla semplicità. La grancassa genera il beat primordiale dal quale scaturisce la pura voce umana. Ma questa descrizione rischia di rivelarsi alquanto limitante, del resto è incredibilmente difficoltoso racchiudere i TVOTR nel contorno tracciato dalle definizioni e dalle classificazioni. Halfway Home è una grande opener che si ricollega a quanto fatto in precedenza. Il basso e le percussioni creano un muro sonoro e sostengono le calde voci di Tunde Adebimpe e Kyp Malone, mentre la tastiera dilata proprio quando è il falsetto a farla da padrone. Il tutto evoca suggestioni di kraut-rock riletto in chiave moderna, alla luce dell’elettronica. Crying riesce a cullarti dolcemente tra i suoi beat e allo stesso tempo farti muovere il piedino insieme alla chitarra ritmica e ad un falsetto da brividi, che ricordano il miglior Prince. Le cose si movimentano decisamente col rock elettronico sublimato dai fiati di Dancing Choose, che strizza l’occhio ai connazionali Modest Mouse. Gli archi effimeri e sognanti sulla solita base di basso mostrano tendenze cantautorali, ora nella splendida ballata dagli influssi soul Stork and Owl, ora accompagnando con eleganza le dolcissime note di piano di Family Tree, nella quale fanno capolino da dietro l’angolo i Coldplay, ora, ancora, ricreando l’atmosfera onirica e psichedelica della radioheadiana Love dog. Golden Age è un funk elettronico dal groove pazzesco. Red Dress sembra un pezzo degli Outkast; drum ‘n bass e chitarra ritmica da infarto sostengono le incalzanti entrate dei fiati, manifestando l’immancabile vena hip hop. Tra gli episodi più melodici col suo alternarsi di beat down tempo e break beat è Shout me out. La drum‘n’bass di DLZ unisce in un connubio perfetto il rock degli Arcade Fire, la black music e l’elettronica mentre la conclusiva Lover’s Day si protrae tra infinite suggestioni orchestrali. I Tv on the Radio mostrano, ancora una volta, di saper salire gradini più grandi rispetto tutti gli altri sfornando un lavoro che a primo impatto può spiazzare, ma che col tempo andrà ad aggiungersi alla piccola collezione di gioielli preziosi della musica moderna. Le 11 lettere aperte alla Cara Scienza (la virgola nel titolo non è un errore di battitura) sono in streaming sulla pagina MySpace della band. Ora non ci sono più scuse. Chi vuol godere, goda!
Credits
Label: 4AD – 2008
Line-up: Tunde Adebimpe (vocals) – Kyp Malone (vocals, guitars, bass, synths) – David Andrew Sitek (programming, guitars, samples, bass, synth) – Gerard A. Smith (organ, synths, samples, rhodes) – Jaleel Bunton (drums, guitars, rhodes, organ, synths, bass, programming)
Tracklist:
- Halfway Home
- Crying
- Dancing Shoes
- Stork and Owl
- Golden Age
- Family Tree
- Red Dress
- Love Dog
- Shout me out
- DLZ
- Lover’s Day
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