Ritorna uno degli ultimi supersistiti dell’epoca grunge. Usa immagini della Bibbia per raccontarci gli abissi dell’animo umano: quando tutto è perduto, quando l’hai scampata dopo l’ultima overdose, quando la redenzione è avvenuta ma i tuoi occhi ormai vedono quello che c’è al di là del velo di Maya. Tutto è nero in questo mondo? Il blues post-grunge si è increspato di synth quasi ad accordarsi anche nel sound al mood di Ian Curtis. Esempi eccelsi di questi nuovi dettagli che arrichiscono la musica di Mark Lanegan sono Floor of the Ocean con quella sua tensione sempre incipiente e The killing season con quella sua marcia sul cornicione della vita. Harvest home è ipnotica e rabbiosa, è nera nella sua essenza lirica e sonica e come se Tom Waits vestisse i panni di Robert Smith e celebrasse Johnny Cash. Judgement time e I am the wolf sono le ballads che dipingono di sabbia e senza frontiera l’universo interiore del disco. L’anima gotica del disco si stempera e regala una speranza nell’amore con Torn Red Heart, veramente intensa nella sua sospensione senza tempo. Phantom Radio è un altro supremo capolavoro di Mark Lanegan insieme all’Ep No bells on Sunday che l’ha preceduto.
Credits
Label: Heavenly Recordings – 2014
Line-up: Mark Lanegan.
Tracklist:
1. Harvest Home
2. Judgement Time
3. Floor Of The Ocean
4. The Killing Season
5. Seventh Day
6. I Am The Wolf
7. Torn Red Heart
8. Waltzing In Blue
9. The Wild People
10. Death Trip To Tulsa
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