Home / Recensioni / Album / Una nave in una foresta – Subsonica

Una nave in una foresta – Subsonica

recensione_Subsonica-unanaveinunaforesta_IMG_201410Sono passati 17 anni da quando un gruppo di Torino arrivò all’improvviso nelle programmazioni radiofoniche e nelle cuffiette sgangherate, sicuramente meno impedenti di quelle odierne, di giovanotti postrockgrungepunkeboyband.
Quel gruppo di Torino portava in quelle cuffiette del sano poprock mischiato ad elettronica, con rimandi reggae e punte di dance, atmosfere nebulose, cupe, come il cielo plumbeo e pesante di alcune giornate d’inverno. I Subsonica, questo è il nome del gruppo, portavano in quelle cuffiette qualcosa che noi giovani italiani non eravamo di certo abituati ad ascoltare, per lo meno da un gruppo con la nostra stessa cittadinanza. Quel qualcosa di nuovo però faceva muovere le gambe a tempo e ci smuoveva, non solo fisicamente.
I Subsonica, dopo 17 anni, escono con un nuovo album, il settimo, intitolato Una nave in una foresta (EMI – Casasonica). I giovani di allora nel frattempo sono diventati 30enni, le cuffiette dalla scarsa impedenza si sono trasformate in earphones pachidermiche senza cavi e con bassi da rave, inoltre l’uscita di un nuovo album non la si apprende più dalla radio ma dagli invadenti socialnetwork.
Una cosa però è rimasta la stessa in questi anni: la musica dei Subsonica, almeno in questo ultimo album. Sì, potrebbe sembrare un’ovvietà ma la prima cosa che viene in mente ascoltando l’album è proprio che si tratti di un album dei Subsonica. Le atmosfere rimangono quelle cupe di certi cieli plumbei e pesanti di cui sopra, l’elettronica si mischia ancora con il pop, dimostrando comunque un’attenta ricerca stilistica.
10 brani, tre quarti d’ora di ascolto, forse un po’ limitativa come scelta.
Il brano di apertura, che dà anche il titolo all’album, conduce dolcemente nell’atmosfera globale del disco: le parole sono dirette e dai toni noir. La ritmica è martellante e familiare (cantateci sopra ”Vorrei una discoteca labirinto”) per deflagrare sul finale in un’apertura ampia ed avvolgente.
Tra le labbra ti rapisce con la sua drammaticità e melodicità; la voce di Samuel è profonda e graffiante, i riff di chitarra e synth creano effetti ipnotici.
Attacca il panico ha la struttura e le tonalità tipiche dei Subsonica anni 90: voce sussurrata e quasi parlata, batteria e bassi che creano muri sonori imponenti.
I cerchi degli alberi è uno di quei pezzi che, come una litania, si insinuano subdoli sotto la pelle, toccanti e malinconici, al limite della ruffianeria con un testo romanticamente drammatico.
Provate a stare fermi su Ritmo Abarth: potente, con pause ritmiche trascinanti, di quei pezzi pensati essenzialmente per soddisfare i deliri dei fan sotto i palchi, a prova di livido.
Il terzo paradiso, brano di chiusura, si trova ai confini dell’house, del triphop e del reading, con la vocal special guest di Michelangelo Pistoletto, artista visivo biellese. Si chiude con un dialogo immaginario con i posteri, nella necessità di creare una congiunzione, una sintonia, tra storia, natura ed ambiente. Un brano raffinato, delicato quanto pungente grazie a synth calibrati e parole quasi sussurrate.
Una nave in una foresta è un album dei Subsonica; nessun tradimento al loro stile, alla loro carta di identità.
Forse, per una produzione non propriamente generosa a livello di quantità, la scelta di fare uscire con mesi di anticipo già due singoli ed il relativo martellamento radiofonico (Lazzaro e Di Domenica), ha ristretto ancora di più il numero delle tracce ascoltabili e riascoltabili nell’album, senza nausee.
Si tratta però di un disco curato, in cui le sonorità sono fedeli ma altamente ricercate, talvolta anche eccessivamente, trasformando i virtuosismi synthetici in deliri sonori non esattamente omogenei e caratterizzanti tra di loro.
Una nave in una foresta è e rimane comunque un album dei Subsonica. Che solo i Subsonica.

Credits

Label: EMI / Casasonica – 2014

Line-up: Samuel Romano (voce) – Max Casacci (voce, chitarra) – Davide Dileo/Boosta (voce, tastiera) – Enrico Matta / Ninja (batteria) – Luca Vicini (basso)

Tracklist:

  1. Una nave in una foresta
  2. Tra le labbra
  3. Lazzaro
  4. Attacca il panico
  5. Di domenica
  6. I cerchi degli alberi
  7. Specchio
  8. Ritmo Abarth
  9. Licantropia
  10. Il terzo paradiso

Links: sito ufficiale, facebook

Una nave in una foresta – streaming

Lazzaro – videoclip vincitore del videocontest

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

Leave a Reply