La sera del giorno di Natale è sempre un po’ fiacca. Tutti abbacchiati da quintali di cibo ingerito, in overdose di zuccheri e Alka Seltzer, difficilmente le persone normali hanno voglia di fare qualcosa di diverso dal “rovinarsi su un divano”.
Noi no. A noi piace non perdere occasioni per vivere la musica dal vivo, così ci godiamo il concerto di Matteo Toni in programma al Vibra di Modena.
Poco tempo fa abbiamo incontrato Matteo per una lunga chiacchierata che ci ha servito su un piatto d’argento proprio l’invito a questo concerto annunciandolo come qualcosa di speciale e particolare: diversi ospiti sul palco, un clima di festa, e l’emozione impossibile da nascondere per l’ultimo concerto insieme a Matteo di Giulio Martinelli (batteria) che da quattro anni è parte integrante del suo progetto musicale.
Il Vibra è un bellissimo locale della cittadina emiliana. Sviluppatosi come punto di riferimento per la musica reggea, si apre anche ad altre differenti realtà musicali in un ambiente curato e raccolto: il classico locale di provincia che tutti vorrebbero avere a due passi da casa, dove la qualità della musica proposta si fonde ad un clima più tranquillo e meno costruito di quello presente nelle grandi città.
Matteo Toni sale sul palco. Seduto su una sedia al centro del palco, scalzo e con la chitarra slide appoggiata sulle ginocchia inizia a pizzicare le corde intonado il brano intitolato Fidati. In questo modo Matteo si presenta al pubblico della sua città, introducendo la sua personalità più intima ed introversa.
Dal backstage avanza un uomo con lunghi capelli abbandonati sulle spalle, una veste bianca e rossa, una corona di spine sulla testa: in fin dei conti è Natale e si festeggia un compleanno, no? Giulio Martinelli, così travestito, si siede alla batteria ed inizia a dettare Il tempo dei morti viventi, un pezzo tratto dal nuovo album Nilla!Villa!. Il clima cambia e l’aria si incendia ma è con Isola Nera (da Santa Pace) che un vulcano esplode di lava e cenere, a coprire tutto.
E’ un crescendo, un Fluir(e) di energia e passione nervosa. Due musicisti seduti, con i movimenti limitati dagli stessi strumenti che gli consentono di esprimersi. Un paradosso efficace e portentoso che prende forma nella scatenata Dammi una sigaretta.
Chiamati da Matteo Toni sul palco, si alternano diversi musicisti che hanno condiviso esperienze umane ed artistiche con Matteo e Giulio (componenti dei i Piccoli Omicidi e dei Sungria, oltre che altri collaboratori), che con basso, chitarre, cori ed elettronica vanno a rendere alcuni brani più ricchi ed efficaci nella loro coralità.
L’ecletticità del brano Nilla!Villa!, capace di fondere reggea a rock anni ’90, anticipa un’inaspettata cover dei Nirvana (Lithium) e la bellissima Kebabellaria.
La natura più intima e delicata di Matteo Toni torna a svelarsi senza alcun filtro nel brano Tutti i miei limiti, tratto dal primo EP Qualcosa nel mio piccolo e poi più tardi con La fine del mondo.
La narrazione di Pietro e Maria si innalza in un crescendo emozionale sostenuto dalla potenza scatenata dall’immobile chitarra di Matteo e dalla precisa batteria di Giulio (che in tutto ciò non ha abbandonato il suo impegnativo travestimento).
Questa sera Matteo parla molto: dal microfono presenta i brani, racconta aneddoti che hanno portato alla loro creazione, e chiama tantissime volte gli applausi per i suoi amici compagni di viaggio, in particolare per Giulio Martinelli. Si percepisce l’emozione della serata, si percepisce il clima familiare e l’animo buono che accompagna solo la musica migliore, capace di colpire all’anima.
La colorata delicatezza di Neve al Sole, e poi la cupissima e graffiante Squalo, ed infine il compito di chiudere il concerto affidato a Caos adoremus, brano che invece apre l’ultimo disco.
Il pubblico applaude veramente grato, perchè un concerto di Matteo Toni è un’esperienza da vivere. L’attitudine rock del cantautore modenese è qualcosa di davvero raro e particolarissimo. Questa forza si fonde magnificamente con una profondità dei contenuti ed una ecletticità fuori dal comune che riesce a presentarsi con una personalità assolutamente definita. Dal vivo la musica è più sporca e ruvida rispetto al disco, la voce arriva con il suo carico emotivo, i cambi di ritmo sono tuffi al cuore e ci si trova sbalzati tra le onde.
Matteo Toni e Giulio Martinelli hanno fatto un gran regalo di Natale a tutti i presenti. La loro musica non mente.
Gallery fotografica di Emanuele Gessi