Sputare in faccia le celle umide che abbiamo costruito con le nostre stesse mani può fare molto male. Il punk forsennato ed ubriaco dei Polar for the masses è impietoso nel suo sguardo radiografico della provincia italica. L’oscurità quasi dark-wave dei primi album in inglese è completamente evaporata e si è tramutata in una rabbia sociale senza argini. Un rock di pancia fatto di riff immediati, una batteria incessante ed un basso abrasivo ti catupulta in una sequenza di dieci cazzotti allo stomaco che ti mettono al tappeto senza scampo. C’è attitudine stoner-rock e tanta tradizione di rock alternativo italiano, siamo tra Germi degli Afterhours e Dell’impero delle tenebre de Il Teatro degli Orrori. La scrittura è schietta e diretta, spacca di brutto. Cervelli in fuga, Una giornata di merda, Stronzi, Quello che avevi e Provincia sono bombe molotov di energia pura contro la violentata dignità del medio-mediocre italiano. Delle volte abbiamo bisogno di rock grezzo che ci schiaffeggi e svegli dal torpore confezionato della realtà e questo disco risponde a questa improvvisa esigenza. #UnaGiornataDiMerda non è nulla di nuovo, ma è tremendamente potente e vero.
Credits
Label: Tirreno Dischi – 2014
Line-up: Simone Pass (voce e chitarra) – Davide Dalla Pria (basso) – Alessandro Lupatin (batteria).
Tracklist:
1. Il meccanismo
2. Cervelli in fuga
3. Una giornata di merda
4. La provincia
5. Quello che avevi
6. Stronzi
7. Mi hanno ucciso
8. Dentro il progresso
9. Non hai tempo
10. L’allegra ballata degli zombie
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