È uscito il 9 Giugno per Piccola Bottega Popolare e Audioglobe: Former, disco d’esordio di Sofia Brunetta, un viaggio interno ed esterno alla scoperta del mondo. Dal Canada al Salento, dal freddo al sole. Abbiamo intervistato Sofia per saperne di più di questo suo fruttifero percorso. (Foto di Francesca Mele)
In molti hanno provato a definire il tuo genere, ma tu come lo definiresti?
Non lo definirei, è un pot-pourri. Se proprio dovessi farlo, indie-pop con delle venature soul, rock, funk.
Hai vissuto per un anno a Montréal, partecipando ad importanti manifestazioni del panorama musicale indipendente nord-americano tra cui il One Man Band Festival ed il festival Indie Week 2012, a Toronto. Data la tua esperienza, c’è qualcosa che consiglieresti agli italiani per migliorare la loro offerta musicale?
Consiglierei in genere di continuare a tenersi strette le proprie origini e la propria lingua che è una cosa preziosissima, ma allo stesso tempo di provare ad aprirsi di più al mondo.
A volte noi italiani tendiamo a pensare di essere i migliori, “italocentrici”. Ma ovunque c’è un migliore ed un peggiore.
Italiani quindi provate ad aprirvi al mondo, imparate anche voi un po’ di inglese e conoscete culture lontane, e custodite la vostra come un tesoro. Soprattutto, scollatevi dalla televisione che è stata la morte della musica indipendente in Italia da 5-10 anni a questa parte, prendete coscienza del fatto che ci sono tantissimi altri artisti al di là dei talent.
Puoi raccontarci un aneddoto in particolare del tuo viaggio in Canada che ha influenzato la scrittura di Former?
Ricordo quando per la prima volta in vita mia, dopo una bufera di neve nei giorni più freddi dell’anno, vidi così tanta neve e i corsi d’acqua completamente ghiacciati. Ciò ha ispirato il mio singolo Low, in cui fantastico di stare su una calda spiaggia soleggiata e faccio ironia sul fatto che anche il posto più gelido può essere piacevole, se vissuto con la persona che ami.
Per quanto questo sia un progetto solista, dopo l’esperienza nei Lola and the Lovers, sei sempre supportata da un gruppo e nel tuo disco hanno collaborato molti tuoi amici musicisti. Quanto e perché è importante, per te, la condivisione?
È fondamentale. Secondo me, il processo creativo è composto da cicli che si alternano con periodi di isolamento, a periodi di forte condivisione. La musica è fatta di connessioni, di incontri e scambi di emozioni e quindi, ovviamente di condivisione.
A tuo dire, musicalmente sei stata ispirata dai Beatles, in adolescenza, e oggi da artisti come Erykah Badu, Sixto Rodriguez, Mount Kimbie, etc. Ma oltre alla musica, che cosa ti ispira?
Il vissuto in genere, in particolare gli incontri, i rapporti con le persone. Un paesaggio, un film, una frase letta, un’immagine. Spesso mi diverto a raccontare le immagini: ad esempio ho di recente scritto una canzone in cui racconto dei personaggi del mio vicinato, che da un anno a questa parte ho osservato attentamente, studiando le loro caratteristiche e le loro abitudini, e che hanno fatto del quartiere in cui vivo un posto apparentemente come tanti altri, ma comunque unico.
Per la promozione del tuo album hai scelto di affidarti al crowdfunding. Anche in questo hai dimostrato la tua fiducia nella collaborazione. Credi che la comunicazione sul web possa aiutare la musica o che la possibilità di fruire ormai di tutto possa invece rovinarne il mercato?
Il web può essere un mezzo importantissimo per la diffusione della musica ed in genere per la promozione, ma non è l’unico mezzo utile.
Ciò vuol dire che ad una comunicazione virtuale non deve assolutamente mancare quella reale, fatta appunto di incontri e scambi con la gente. Ad esempio, se un artista (specie emergente) promuove la sua musica su internet, ma poi non fa concerti e non incontra realmente le persone tessendo così dei rapporti reali, è un grosso limite.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? E quali le date del tuo tour?
Per ora sicuramente suonare molto per promuovere live Former, e cominciare a raccogliere del materiale per il secondo disco.
Suonerò infatti molto durante l’estate e sarò presto anche a Bologna il prossimo 9 luglio live al Pincherle Music Garden (LostHighways è mediapartner della rassegna, ndr).
Tutte le date dei prossimi mesi sono indicate sul sito www.sofiabrunetta.com
Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere? Detto in maniera romantica: cosa sogni?
Sogno che la mia musica sia apprezzata tanto da potermi permettere di fare dischi all’infinito e viaggiare per portarla in giro il più possibile.