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La nouvelle Stupèfiante – La Governante

recensione_LaGovernante-lanouvellestupefiante_IMG_201511Arrivano dalla Sicilia carichi di bagagli (culturali). La cosa che più stupisce maggiormente ne La nouvelle Stupèfiante è proprio la quantità incredibile di citazioni, rimandi e suggestioni disparate: ci vuole gusto, intelligenza e una coerenza artistica invidiabile per realizzare un album d’esordio così particolare e visionario. Ci vuole coraggio, ma anche una notevole consapevolezza dei propri mezzi. La Governante, giovane progetto musicale di quattro ragazzi siciliani, nasce appena due anni fa ma suona assolutamente maturo e slegato dalle mode, infatti La nouvelle Stupèfiante non si avvale di scorciatoie, anzi decide di percorrere strade musicali tortuose con la curiosità del bambino e la saggezza dell’anziano. C’è cultura in questi brani, non semplice citazionismo. C’è il surrealismo e la nouvelle vague, c’è una potente influenza dark wave, c’è un cuore che pulsa, un cervello che viaggia velocissimo e una carnalità profonda e passionale.
Finchè puoi tu balla è il brano di apertura, perfetto per buttare immediatamente l’ascoltatore in uno scenario onirico e claustrofobico che unisce i Joy Division ai Mogwai.
Cartoline (dai tuoi viaggi) stupisce per il lento e audace inizio, il successivo crescendo di intensità, i graffi sulla pelle dati dalle chitarre, i pugni nello stomaco offerti dalla batteria, l’amaro in bocca garantito dai testi, le vertigini causate dai suoni distorti: poesia nelle parole, arte cinematica nella musica capace di innescare immagini.
Eletro-dream-pop? Chiamiamolo così, se vi piace; in ogni caso Bianconi chansonnier (sì, si parla proprio della voce maschile dei Baustelle) è e resterà un brano irresistibile indipendentemente dalla definizione che vogliamo dargli.
Synth, beat elettronici ed un basso sempre più protagonista sono l’ossatura de Le scimmie sulla schiena: coinvolgente ed emozionante anche grazie ad un testo che è una vera e propria macchina da suggestioni oniriche incantate di nouvelle vague (“Lascia che la primavera che porti dentro / diventi estate / raccoglierai vento e buona cortesia / e la tempesta si abbassa sulle rose / le rose di questo giardino. / La scimmia che porti sulla schiena / e la dream machine / che guardi ad occhi aperti / Le beau Serge / la voce di Anna Karina / portale via con te / su questo giardino”).
Il finale del disco è affidato a Noi surreali e Di profilo. La prima colorata e fresca “come quadri di Magritte” con un vorticoso finale dai tratti celestiali che si va a perdere sfumando nel suono della tromba; la seconda più lieve ed eterea, con una voce dilatata che ricorda vagamente Colapesce, a chiudersi con il canto dei grilli, civette ed insetti.
Con questo esordio la band siciliana ci ha aperto le porte delle sueo stanze e dei suoi sogni; se con il prossimo album riuscirà a raccontarci il suo muoversi nel mondo, allora potremo dire di trovarci di fronte a qualcosa di davvero molto importante. Per ora gustiamoci La nouvelle Stupèfiante: un album da amare, fino all’ultimo respiro.

Credits

Label: La Fabbrica Etichetta Indipendente – 2015

Line-up: Salvatore Micalizio (voce e synth) – Sergio Longo (batteria e beat) – Daniele Kiodo Ricca (chitarra e synth) – Maurizio Barabba Carrabino (basso e synth bass); hanno collaborato Vincendo Di Silvestro, Michele Mussara e Fabio Rizzo

Tracklist:

  1. Finchè puoi tu balla
  2. Debacle
  3. Cartoline (dai tuoi viaggi)
  4. Bianconi chansonnier
  5. Illusi per niente
  6. Le scimmie sulla schiena
  7. Sui pavimenti
  8. Noi surreali
  9. Di profilo

Link: Facebook

La nouvelle Stupèfiante – streaming

Le scimmie sulla schiena – video

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