Home / Recensioni / Album / The Greyout – Kingfisher

The Greyout – Kingfisher

thegreyout_kingfisherUna muraglia di suono basata sulla triplicazione del basso. Con questo primo album la band lombarda Kingfisher irrompe nella scena underground italica, proponendo un rock che affonda le radici nei generi che nacquero dal post-punk come l’hardcore-punk e lo screamo immersi in un’attitudine stoner-rock di base. Le iniziali Red Circle, Sentient e Worm Tongue accelerano il battito dell’ascoltatore senza un attimo di respiro. La title-track è la summa della maestria che riescono a creare i tre bassi di Davide Scodeggio, Emanuele Nebuloni e Alessandro Croci. Onereic e Eleven evidenziano ancor di più l’attitudine alla forma canzone classica (che non viene mai trascurata in nessun brano) pur sperimentando la materia punk. I Kingfisher hanno la straordianaria capacità di oscillare tra Fugazi, Angel Hair e A perfect Circle. Il loro sound è stato magicamente masterizzato da Giulio Ragno Favero. Il disco suona anni novanta ma sembra maledettamente moderno! Se avete voglia di catarsi sonora, di sfogare drammi interiori, The Greyout risponderà a questo bisogno. L’idea dei tre bassi funziona da dio!

Label: Bello records – 2016

Line-up: Davide Scodeggio (basso, fx, voci) – Alessandro Croci (basso) -Emanuele Nebuloni (basso, fx) – Renato Di Bonito (voce) – Matteo Barca (batteria).

Tracklist:

01. Red Circle
02. Sentient
03. Worm Tongue
04. The Greyout
05. Even In Decay
06. Oneiric
07. Eleven
08. Bizarre
09. Scent Of Reckoning
10. Relentless
11. Mandàla
Link: Facebook

Relentless – video

The Greayout – Album streaming

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

Leave a Reply